Borse, pesa l’effetto effetto gas: Milano apre in forte calo (-2,15%)
Il gas affossa le Borse: sembra
letale l’effetto combinato delle nuove minacce russe alla vigilia delle
nuovi sanzioni europee contro Mosca e della sospensione delle forniture
di gas attraverso il gasdotto Nord Stream.
Il mercato azionario
segna così un netto calo in avvio di seduta, a Milano come nel resto
d’Euopa, dopo l’annuncio della sospensione delle forniture russe di gas
attraverso Nord Stream. Pochi minuti dopo l’apertura, a Piazza Affari, l’indice Ftse Mib segna -2,28% a 21.422 punti.
Mentre a Londra il Ftse 100 cede lo 0,74% a 7.227 punti, a Parigi il
Cac 40 arretra dell’1,93% a 6.048 punti. A Francoforte il Dax perde
l’1,71% a 12.827 punti. Clicca qui per le quotazioni azionarie e l’andamento dei principali listini in tempo reale.
Le sanzioni e la minaccia russa: «tempesta globale» sull’Europa
La minaccia di Mosca è stata chiara: le nuove sanzioni europee in discussione in queste ore causeranno «una tempesta globale» per l’effetto combinato dello stop al Nord Stream, il principale gasdotto per le forniture di energia all’Europa, e l’incubo del caro bollette. La «grande tempesta globale» minacciata da Mosca sarebbe scatenata proprio dalle sanzioni imposte alla Russia per la guerra in Ucraina. È stato il vice premier di Putin con delega per l’Energia, Alexander Novak, a ribadire che il blocco del gasdotto dove transita il metano per l’Europa è dovuto unicamente alle misure europee che hanno impedito le adeguate riparazioni, per poi agitare lo spauracchio di ulteriori aumenti del prezzo del gas, che potrebbe continuare a crescere e toccare presto «livelli record» per i consumatori europei.
Il prezzo del gas alle stelle
Intanto il prezzo del gas, al Ttf di Amsterdam, hub di riferimento europeo, viaggia in rialzo ma riduce i guadagni dopo il balzo in avvio di contrattazioni causato dallo stop del gasdotto Nord Stream 1 annunciato la scorsa settimana. In apertura di seduta i contratti erano scambiati a 275 euro/Mwh, in rialzo del 28%, ora guadagnano invece il 18% a 254,70 euro al megawattora.
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