Giovanni Floris: «Berlusconi, Salvini, la sinistra: così vedo la corsa al voto. Chi mi ha colpito? Collot, di Potere al Popolo»
Ci spiega pure la sua fascinazione per Bersani?
«Torno a dire: le persone e non i
personaggi. In venti anni di questo lavoro è tra i politici che ho
imparato a stimare. Moderno, profondo nelle analisi. Disposto a perdere
qualcosa di suo per il bene collettivo. E i 5 stelle, alla fine, dello
streaming si sono scusati…».
E la sinistra?
«La sinistra è sempre andata alle
elezioni unita al vertice, salvo scollarsi presto dopo il voto.
Quest’anno è l’opposto: per le decisioni dei leader va divisa al voto,
mentre l’elettorato probabilmente era più disponibile al compromesso.
Sarà inevitabile che i capi si ritrovino insieme subito dopo il 25
settembre, e allora gli elettori possono domandarsi: ma perché dovremmo
consegnare la vittoria alla Meloni? Non conveniva combattere uniti se
tanto ci uniremo all’opposizione?».
La Meloni sarà o no la prima donna presidente del Consiglio?
«Ci sono le premesse, ma la politica è complessa… Mi sembra che lo sappia bene anche lei».
Quanto prende Calenda? Non lo trova un po’ troppo aggressivo?
«Non so quanto prenderà. So che il radicalismo è la sua chiave».
Quando i 5 Stelle non andavano in tv erano al 33%, adesso sono al 13. Come lo spiega?
«Però sono in crescita; e dopo aver
governato per un’intera legislatura con destra e sinistra, dopo aver
contribuito a far cadere Draghi. Non un buon curriculum. Conte ha appeal
su un’ampia fetta di elettorato, e all’evidenza ha trovato uno spazio
politico in cui agire».
Lei ha avuto Luca
e Paolo, Gene Gnocchi, Crozza: a chi si è più affezionato? L’imitazione
che Crozza fa di lei le dà un po’ fastidio?
«Crozza è un artista insuperabile,
così come lo sono Luca e Paolo, che tra l’altro indossano il programma
come se fosse il loro abito da sempre. Hanno avuto da Maurizio
un’eredità importante, e l’hanno gestita alla grande, riportando la
satira ad avere peso politico. Dell’imitazione di Crozza ho un poster in
ufficio: eccezionale. Ho anche alcune magliette di Gene appese dietro
la scrivania».
E per i talk, che autunno sarà?
«Prima delle elezioni, interessante. Dopo le elezioni interessantissimo».
Lei è tra i pochi uomini in un mondo, l’informazione televisiva, dominato dalle conduttrici: Berlinguer, Gruber, Annunziata, Palombelli, De Gregorio… tutte forti personalità. Com’è il suo rapporto con loro?
«Mi sembra ottimo! Ma chieda anche a loro. Non si sa mai…».
CORRIERE.IT
Pages: 1 2