Guerra Russia-Ucraina, esplode a Melitopol la sede del partito di Putin. Kiev all’Onu: “Due milioni e mezzo di deportati in Siberia, inclusi 38 mila bambini”

DIRETTA A CURA DI GIACOMO GALEAZZI e CATERINA STAMIN

È il 197esimo giorno di guerra e il conflitto non si raffredda. Anzi, «ci sono tutte le ragioni per credere che non finirà da nessuna parte nel 2022», allarmano i generali ucraini. Il partito di Putin, ‘Russia Unita’, ha proposto un referendum di annessione dei territori ucraini il 4 novembre e quasi verso la mezzanotte di ieri la sede, a Melitopol, è stata fatta saltare in aria. A denunciarlo il presidente locale della formazione, Vladimir Rogov, che ha parlato «un attacco terroristico ucraino». È successo poche ore dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha chiesto la creazione di una zona di sicurezza intorno all’impianto: «L’attuale situazione» nella centrale nucleare, ha sottolineato l’agenzia Onu, «è insostenibile». Un altro allarme arriva nel frattempo dall’intelligence Usa, secondo cui i russi trasferiscono con la forza centinaia di migliaia di ucraini. L’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, in Consiglio di Sicurezza, ha parlato di «violazione dello “jus in bello”». Sul fronte energia, l’Ue si dice pronta al price cap sul gas russo e si attende il vertice di venerdì. «Una stupidità che non ha futuro», attacca Putin, che annuncia lo stop al petrolio e al gas ai Paesi che imporranno il tetto sul prezzo a Mosca. «Sa solo fare ricatti», la replica di von der Leyen

Il racconto – Putin passa al comando in mimetica tra le truppe
L’audio – Cos’è successo oggi mercoledì 7 settembre
Come donare – Fondazione Specchio dei Tempi

Aggiornamenti ora per ora
7.21- Consiglio di sicurezza: «Terrore nei territori ucraini occupati dai russi»
Denunciato lo schema di “filtrazione” della Russia, il rappresentante di Kiev all’Onu ha riferito  che gli ucraini costretti a recarsi in Russia o nel territorio controllato da Mosca vengono uccisi e torturati. I cittadini ucraini vengono terrorizzati con il pretesto di una ricerca di persone “pericolose” da parte delle autorità russe. Coloro che hanno opinioni politiche diverse o sono affiliati al governo o ai media ucraini scompaiono in un’area grigia e i bambini vengono strappati dalle braccia dei genitori, ha dichiarato il rappresentante dell’Ucraina al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

7.01 – Denuncia di Kiev all’Onu: «2,5 milioni di deportati in Russia»
Il vice ambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn, ha affermato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che gli ucraini costretti a recarsi in Russia o nel territorio controllato dalla Russia vengono uccisi e torturati. Hayovyshyn ha detto al Consiglio di sicurezza che migliaia di cittadini ucraini vengono deportati con la forza in «regioni isolate e depresse della Siberia e dell’estremo oriente». Il funzionario ha affermato che 2,5 milioni di persone sono state deportate, inclusi 38.000 bambini. «I cittadini ucraini sono terrorizzati, con la scusa di una ricerca di persone ‘pericolose’ da parte delle autorità russe- ha detto Hayovyshyn-. Coloro che hanno opinioni politiche diverse o sono affiliati al governo o ai media ucraini scompaiono in un’area grigia. I bambini vengono strappati dalle braccia dei genitori».

00.53 – Esplosione in sede gruppo pro-Putin, no vittime
Nessuno è rimasto ucciso o ferito nelle esplosioni avvenute nella sede di ‘We are together with Russia’ a Melitopol, nella regione ucraina di Zaporizhzhia. Lo ha reso noto il presidente del gruppo pro-Putin, Vladimir Rogov. «Sono tutti vivi, non ci sono vittime. L’edificio ha subito danni materiali», ha spiegato Rogov a media russi citati dall’agenzia Tass. Ha inoltre specificato che le esplosioni sono state due, una di seguito all’altra: la prima doveva servire come “esca” affinché la seconda facesse più vittime, secondo Rogov

00.35 – Ambasciatore italiano all’Onu: Russia faccia tornare ucraini deportati
«L’aggressione russa all’Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, ma il sistema di filtraggio dei civili ucraini è una violazione dello ‘jus in bello’ così profonda come non abbiamo assistito in Europa dalla Seconda Guerra mondiale». Lo ha detto l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, in Consiglio di Sicurezza: «È fondamentale ribadire il divieto di trasferimenti forzati di civili, indipendentemente dal motivo».

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