Dalla riforma dell’Irpef alla dote per i diciottenni, quelle promesse elettorali senza coperture

AZIONE/ITALIA VIVA – Under 30 detassati, abolizione dell’Irap
5 miliardi, il costo annuale per tagliare le tasse ai giovani

La coppia Calenda-Renzi prende la questione di petto: «Nessun programma elettorale contiene mai le coperture finanziarie – si legge nel loro documento – Noi invece non fuggiamo dal problema». In realtà, ci si affida piuttosto genericamente alla lotta all’evasione fiscale e al taglio della spesa della pubblica amministrazione, senza fornire cifre. L’obiettivo è finanziare una novantina di misure, tra cui spicca l’azzeramento dell’Irpef per i giovani fino a 25 anni e il dimezzamento per quelli fino a 29 anni. A parte lo squilibrio legato al fatto che per circa la metà degli under 30 che lavorano l’Irpef è pari a zero (e si tratta della metà più povera), il centro studi Tortuga stima un costo complessivo di oltre 5 miliardi di euro all’anno per finanziare entrambe le operazioni. Da segnalare, seppur senza copertura diretta, anche la detassazione straordinaria per il 2022 di una extra mensilità (fino a 2. 200 euro) che «le imprese potranno erogare ai propri dipendenti per alleviare gli effetti dell’inflazione». Anche Azione e Italia Viva, poi, vogliono abolire l’Irap e introdurre il salario minimo, ma puntano a riformare il reddito di cittadinanza, prevedendone la revoca dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro.

MOVIMENTO 5 STELLE – Cashback fiscale e superbonus esteso
4 miliardi necessari per il riscatto della laurea gratuito

Anche il Movimento 5 Stelle propone il taglio del cuneo fiscale, il salario minimo garantito, la decontribuzione per l’assunzione dei giovani, oltre all’abolizione totale dell’Irap per le imprese. Poi, ovviamente, il rafforzamento del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia della campagna al Sud. Altra misura distintiva per Giuseppe Conte è senza dubbio il cashback fiscale, con «l’introduzione di un meccanismo che permetta l’immediato accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici»: potrebbe in parte autofinanziarsi contrastando l’evasione, ma nella prima esperienza questa equazione non ha funzionato. Altra misura importante per i 5 stelle è la stabilizzazione del superbonus edilizio, rendendo strutturale la cessione dei crediti fiscali ed estendendola ad altri settori. C’è poi l’idea di rendere gratuito il riscatto della laurea, per incentivare lo studio universitario, che però potrebbe rivelarsi non proprio economica per lo Stato: secondo una stima fatta dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il costo si aggira intorno ai 4 o 5 miliardi all’anno.

LA STAMPA

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