Ecco perché la Germania può fare a meno del gas russo e perché questa è una buona notizia per l’Italia

SILVIA STELLACCI

«La Germania può superare l’inverno senza il gas russo, l’attuale allarmismo è fuori luogo». Parole rassicuranti quelle del professor Moritz Schularick, che insieme al professore Moritz Kuhn coordina il Cluster of Excellence ECONtribute delle Università di Bonn e Colonia. Il loro ultimo lavoro, pubblicato come «ECONtribute Policy Brief», sostiene che lo stato tedesco, con le adeguate misure politico-economiche, nei prossimi mesi potrebbe cavarsela anche senza i rifornimenti dalla Russia.

Una conclusione positiva anche per l’Italia, perché le indicazioni contenute nello studio, traslate nel contesto italiano, potrebbero rappresentare una via d’uscita dalle preoccupazioni legate alle forniture di gas. Nello specifico, i ricercatori indicano come prima soluzione al problema una riduzione della domanda, che in Germania dovrebbe ridursi del 25% per far fronte allo stop delle importazioni russe.

«La valutazione della strategia del governo tedesco di non imporre un aggiustamento precoce della domanda e di continuare a importare gas dalla Russia nonostante la guerra di aggressione all’Ucraina è ambivalente», si legge nello studio. «Sebbene da aprile a luglio siano stati stoccati ben 100 TWh di gas, senza le forniture russe, la necessità di un adeguamento della domanda rimane sostanziale, pari al 25% fino alla fine del prossimo periodo di riscaldamento (aprile 2023)». I ricercatori ipotizzano che le strutture di stoccaggio del gas della Germania dovrebbero essere sempre piene al 20% per fornire un cuscinetto e affrontare un inverno freddo o per ulteriori interruzioni delle forniture. Per raggiungere questo scopo è fondamentale una riduzione della domanda di gas, anche nel caso in cui entrassero in funzione nuovi terminali di gas liquido, come previsto, o venissero implementate le importazioni da altri paesi.

È quindi vero che la Germania può superare l’inverno senza forniture russe, ma è altresì vero che sarà necessario uno sforzo collettivo ed economico. «L’invasione russa dell’Ucraina ha reso la Germania permanentemente più povera. I giorni dell’energia a basso costo sono finiti e sono necessari sforzi collettivi per rendere l’economia a prova di crisi. La riduzione del consumo di gas è fattibile, ma ha un costo economico», conclude lo studio. «In questo senso, i costi rimangono sostanziali, ma gestibili con adeguate misure di politica economica. Non c’è alcuna minaccia di povertà di massa o di rivolte popolari in caso di interruzione delle importazioni di gas russo. L’economia dovrà affrontare perdite di produzione di produzione di un’entità che la Germania ha già gestito in passato quando si è trovata a fronteggiare shock economici».

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