La vendetta di Conte contro il Pd: “Sulle spese militari hanno la coda di paglia”
Si presenta come comandante di navi, il leader M5S lo mette alla prova, Ficarra tentenna, la platea del mercato rumoreggia e, come spesso accade a Livorno, risolve tutto con una battuta: «Sarai comandante di un materassino. Vai a contestare da un’altra parte». L’ombra dei decreti sicurezza firmati ai tempi del governo gialloverde però resta. Conte prova a scacciarla: «Quei decreti non mi rappresentano, non mi hanno mai rappresentato». Nei feudi rossi ora iniziano a crederci e a dimenticarli. L’identità di sinistra del M5S prende piede. «Ha aiutato l’addio di Luigi Di Maio e dei suoi. Ci ha dato coerenza», riconosce Conte. Peccato solo che il leader della sinistra francese, Jean-Luc Mélenchon non voglia che Conte usi il suo nome: «Mélenchon stia tranquillo. Non l’ho mai nominato». Forse, qui, non serve nemmeno più, se gli attivisti M5S mostrano già il volto dell’ex premier sulla sagoma di Che Guevara.
LA STAMPA
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