Ucraina, l’intelligence Usa dietro la riscossa. Ma il Pentagono ora è cauto (e valuta la reazione di Putin)
I generali statunitensi considerano ancora improbabile questa prospettiva, ma non se la sentono di escluderla.
D’altra parte lo stesso Blinken, alla fine di marzo, a margine della visita di Biden a Varsavia, era stato netto con i reporter: «Non sappiamo se Putin userà le armi nucleari, ma abbiamo già costituito un gruppo di specialisti alla Nato che sta studiando le contromisure». Da allora il tema era un po’ scivolato nelle retrovie. Torna adesso, con Putin chiaramente in difficoltà.
Questo, però, non significa che Biden abbia intenzione di allentare la pressione su Mosca. Il presidente americano continua a muoversi dentro un perimetro collaudato. La scorsa settimana ha annunciato altri aiuti militari per 2,8 miliardi di dollari, portando il totale a 14,8 dall’inizio del conflitto. L’intelligence ritiene che l’armata putiniana si stia rifornendo dall’Iran e dalla Corea del Nord. Segno che gli altri canali, in particolare quello cinese, sarebbero chiusi.
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