Le destre d’Europa sono più vive delle sinistre: come sta cambiando la politica

COALIZIONI
Processo del tutto simile a quello che è in corso in Spagna, ove i popolari non solo si propongono il recupero delle tradizioni minacciate da un “politicamente corretto” e da un relativismo particolarmente insidiosi in terra iberica, ma fanno anche proprie molte battaglie libertarie e liberiste, come è il caso di quelle portate avanti a Madrid in pieno lockdown da Isabel Ayuso.

Quanto a Vox, che viene definito come un partito di ascendenza franchista, esso nacque proprio da una scissione dei popolari che ritenevano che i propri dirigenti si erano spostati troppo a sinistra. Quanto all’Italia, i tre partiti che compongono la coalizione di centrodestra non hanno fatto nulla per nascondere le loro differenze, ma è ormai chiaro a tutti che sono anche riusciti ad amalgamarle in un credibile programma di governo. 

In sostanza, da questa rapida carrellta si evince non solo che il trend positivo della destra europea continua, ma anche la presenza al suo interno di una viva discussione sui caratteri che debba avere nel nuovo secolo una forza conservatrice che voglia essere una credibile alternativa al pensiero progressista. Una volta la sinistra si vantava di essere un “cantiere aperto”, un laboratorio di idee per il futuro. In un momento storico in cui essa sembra al contrario tutta chiusa nell’autoreferenzialità di un’ideologia che la porta a ripetere come un mantra slogan vuoti come “inclusività”, “cittadinanza”, “sostenibilità”, fa piacere osservare che a destra ferva in europa una vitale discussione sulle idee. Anche se è purtroppo costantemente ignorata dai partigiani media che ci ritroviamo.

LIBERO.IT

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