I crediti del Superbonus restano bloccati. Le banche aspettano l’Agenzia delle Entrate
Luca Monticelli
ROMA. L’emendamento sul Superbonus approvato dal Senato non sbloccherà d’incanto tutti i crediti incagliati. Come ha detto l’associazione bancaria, si tratta solo di «un primo passo importante», perché adesso toccherà all’Agenzia delle Entrate intervenire con una nuova circolare per definire meglio il concetto di «colpa grave», nei confronti di chi non ha controllato a dovere scongiurando le truffe. Una misura imprescindibile, spiegano gli esperti del settore, non solo per rassicurare le banche, ma anche e soprattutto i soggetti interessati ad acquistare i crediti proprio dagli istituti bancari. Il tema, quindi, sarà affrontato dal prossimo governo. Intanto, tra le modifiche votate al decreto Aiuti bis, che oggi approda in aula alla Camera, spunta una sorta di sanatoria per l’installazione nei giardini o sui balconi di vetrate panoramiche.
Veranda libera
All’articolo 33-quater del decreto aiuti bis i partiti hanno dato il via libera a una norma che modifica il testo unico dell’edilizia e consente «tra le attività di edilizia libera – ossia che sono eseguite senza alcun titolo abilitativo – anche l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti». L’emendamento, che ha suscitato i dubbi del governo, consente «la realizzazione e l’installazione di vetrate dirette ad assolvere funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, di parziale impermeabilizzazione delle acque meteoriche, dei balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o di logge rientranti all’interno dell’edificio», si legge nel testo. Gli interventi «possono essere eseguiti purché tali elementi non configurino spazi stabilmente chiusi, con conseguente variazione di volumi e di superfici, che possano generare nuova volumetria o comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile». Queste strutture, sottolinea l’emendamento, devono «favorire una naturale micro-areazione» ed avere un profilo estetico tale «da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente». Disposizioni che però, l’esperienza italiana insegna, diventano difficili da verificare «in regime di attività di edilizia libera».
L’incognita dello sconto
Le stime sul Superbonus indicano una quantità di crediti bloccati tra i 5 e i 20 miliardi. Il Movimento 5 Stelle aveva parlato di 40 mila aziende a rischio chiusura, perché impossibilitate ad incassare i rimborsi sui lavori di ristrutturazione fatti con lo sconto in fattura, ovvero senza far pagare il cliente, contando di recuperare i crediti sul mercato. Ma le banche hanno da tempo chiuso i rubinetti e ora vorrebbero cedere i loro crediti ad altri compratori (così da acquistarne di nuovi). Questi compratori, però, vanno rassicurati sulla normativa che riguarda la responsabilità stabilita dal Senato. Il concetto di «colpa grave», che circoscrive la responsabilità sui mancati controlli, viene ritenuto dagli operatori del settore poco concreto. Perciò gli istituti finanziari si aspettano una circolare dell’Agenzia delle entrate con una casistica della colpa grave e un chiarimento sulla «adeguata diligenza» che spetta alle banche. Insomma, il mercato della cessione dei crediti edilizi rischia di rimanere ancora fermo, con l’Agenzia delle entrate che a questo punto potrebbe agire su input del prossimo governo, viste le tempistiche elettorali.
Pages: 1 2