Bollette, il terzo scudo
Luca Monticelli
ROMA. L’ultimo atto del governo Draghi è il terzo decreto aiuti a sostegno di famiglie e imprese: un provvedimento di 14 miliardi di euro che, spiega il ministro dell’Economia Daniele Franco, sommati a quelli dei mesi scorsi diventano 66. Il responsabile del Tesoro snocciola una cifra dopo l’altra: «Per l’energia abbiamo dedicato complessivamente 33 miliardi, e con i dieci di oggi diventano 43». Nonostante gli interventi messi in campo, il deficit «resta al 5,6%, così come indicato nel Def», assicura. Un risultato che consente al premier Mario Draghi una stoccata ai partiti: «Abbiamo risposto alla domanda di scostamento di bilancio da 30 miliardi senza fare indebitamento. A meno che non si voglia chiedere uno scostamento ogni mese…».
Franco lancia un messaggio al prossimo governo: «Se vi sarà un tasso adeguato di Pil, penso che la politica economica possa restare positiva, di sostegno alla crescita». Il ministro dell’Economia auspica un nuovo provvedimento sulle bollette, sia per le imprese che per le famiglie, con la legge di bilancio: «Confidiamo che l’andamento delle entrate, trainate dalla crescita e dall’inflazione, renderà possibile un intervento analogo».
Ieri giornata di forte discesa per il prezzo del gas: la Borsa di Amsterdam ha chiuso a 187 euro al megawattora, in calo del 12%. E il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, presente alla conferenza stampa dopo l’approvazione del decreto, si mostra ottimista: «Gli stoccaggi sono all’86,7%, l’obiettivo era il 90% a fine ottobre e siamo in anticipo. Ho firmato una lettera a Snam per andare oltre, se riuscissimo ad arrivare al 92-93% avremmo maggior flessibilità nei momenti di massimo assorbimento invernale». Di fatto, sottolinea, «non c’è alcun razionamento del gas, e a fine mese abbiamo ottime chance di ottenere il price cap a livello europeo».
Quanto al tema dei rigassificatori, il decreto Aiuti ter contiene «autorizzazioni indifferibili» per gli impianti considerati strategici. «Per quello di Piombino troveremo sicuramente un accordo», aggiunge Cingolani. Draghi lo considera «essenziale, ora possiamo garantire tempi rapidi e certi».
Il Consiglio dei ministri ha approvato anche due decreti legislativi di attuazione della legge sulla concorrenza. Quello che prevede la mappatura delle concessioni, tra cui quelle balneari – una sorta di banca dati per verificare le modalità di assegnamento dei beni demaniali – ha scatenato l’ira della Lega che ha votato contro: «È stata una forzatura inaccettabile», è il commento del partito guidato da Matteo Salvini. Draghi ha risposto duramente alle critiche del Carroccio che preferiva rimandare la questione al prossimo governo: «Bisogna trovare delle risposte ai bisogni dei cittadini quando sono pronte, questo governo è stato creato per fare, non per “stare”. Secondo il ragionamento che fa la Lega avremmo combinato molto poco, sarebbe stato un fallimento».
Bonus. L’una tantum a novembre estesa ai lavoratori autonomi
Arriva un bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20 mila euro lordi. La platea interessata riguarda 22 milioni di persone: dipendenti, pensionati e autonomi.
I dipendenti, esclusi i lavoratori domestici, riceveranno il contributo nel cedolino di novembre, se la loro retribuzione sarà inferiore ai 1.538 euro.
La misura decisa dal governo ricalca il bonus da 200 euro varato con il decreto Aiuti bis, solo che allora il sostegno aveva raggiunto i redditi fino a 35 mila euro. Stavolta si è cercato di concentrare le risorse per le famiglie bisognose, così da ottenere un effetto più robusto per chi è maggiormente colpito dai rincari delle bollette.
Anche l’Inps corrisponderà il bonus ai pensionati nel mese di novembre. Beneficeranno dei 150 euro pure i lavoratori precari, le maestranze dello spettacolo, gli stagionali e i percettori del reddito di cittadinanza. È saltata dal decreto, invece, la norma che estendeva il bonus sociale di luce e gas dai 12 mila euro attuali di reddito Isee fino a 15 mila euro
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