Giorgia Meloni e i comizi vecchio stile con le piazze piene. E la battuta: «Sono un po’ stanchina»

Il canovaccio è rassicurante, prevede persino l’elogio del ministro Roberto Cingolani quando si parla di energia, e l’ormai abituale bacchettata a Matteo Salvini sullo scostamento di bilancio. Ma sembra divertirsi di più quando ha la possibilità del contatto diretto con il pubblico e dell’improvvisazione. Mentre parla dello Stato che «prende i soldi sempre ai soliti», una sostenitrice la interrompe dicendo di essere titolare di una pescheria. Meloni improvvisa, citando un immaginario decreto legge del 1789, data facile da ricordare, «che impone di chiamare i pesci in latino», e per un attimo qualcuno ci crede davvero.

«Puttana, puttana». A Caserta, per il comizio del pomeriggio, il dato di cronaca più importante sarebbe che in piazza Dante non c’è più spazio, e l’ultimo che c’era riuscito fu Beppe Grillo nel 2013, un’era geologica fa. Ma i cori davvero pessimi di alcuni esponenti dei centri sociali si sentono. Anche perché arrivano da molto vicino. All’inizio, Meloni fa finta di niente. Invita alla calma il pubblico. «Non cadete nelle provocazioni». Dietro il palco, c’è invece molta agitazione. Un paio di dirigenti locali e il senatore Antonio Iannone parlano animatamente, eufemismo, con i funzionari della polizia. «Cristo, ma come è possibile, fate qualcosa». Compare un battaglione di agenti in tenuta antisommossa, comincia una discussione sull’opportunità di un intervento, che data la densità della folla sarebbe molto rischioso.

Intanto, lei perde la pazienza. È solo un attimo, una smorfia incastrata tra i consueti sorrisi di circostanza. Ma vista da vicino, appare evidente che le è cambiato l’umore. «Alla sesta volta di fila che mentre parlo entrano i provocatori, mi viene il dubbio che qualcuno stia cercando l’incidente». Rivela in diretta di avere telefonato nel pomeriggio alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. «Se questo è il risultato, non si tratta solo di incompetenza: è una cosa fatta apposta per creare un clima sempre più caldo contro di noi».

Eravamo qui per dare un’occhiata a un probabile futuro prossimo. Ma così va l’Italia. E tutto sommato, purtroppo anche questo imprevisto potrebbe essere un anticipo di quel che ci aspetta.

CORRIERE.IT

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