Viktor Orban cerca l’aiuto di Giorgia, il voto dell’Italia sarà decisivo per bloccare la maxi-stangata
Nonostante la rottura dei rapporti dovuta alle diverse posizioni sulla crisi ucraina, Polonia e Ungheria restano alleate nella battaglia contro “le ingerenze” di Bruxelles sullo Stato di diritto in una logica “simul stabunt, simul cadent”. Oggi a te, domani a me. Per lo stesso motivo, anche altri Paesi che ricevono molti soldi dal bilancio Ue e che hanno qualche problema con lo Stato di diritto potrebbero essere tentati dal difendere Orban: Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia, in passato, si erano già schierate in questo senso. Ma il loro voto contrario non basta, Orban ha bisogno di altri alleati. Si guarda al nuovo governo svedese, certo, ma soprattutto a quello italiano che uscirà dalle urne di domenica. Con il 13,4% della popolazione Ue, l’Italia può spostare gli equilibri al tavolo del Consiglio. «La destra starà con chi rispetta lo Stato di diritto o con Orban?» si è chiesto il sottosegretario agli Affari Ue, Enzo Amendola, che oggi rappresenta il governo italiano al Consiglio Affari Generali, l’organismo che dovrà prendere la decisione.
LA STAMPA
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