II camaleonte che si mimetizza con tutti i colori dell’arcobaleno

Luigi Mascheroni

II camaleonte che si mimetizza con tutti i colori dell'arcobaleno

Moderato come sanno esserlo gli uomini di destra costretti a farsi passare per politici di sinistra; manager del più bel capitalismo lombardo riallineatosi al progressismo green, da amministratore delegato della Pirelli ai monopattini elettrici, perché anche i pneumatici Cinturato a volte slittano a sinistra; e sindaco-modello di qualsiasi idea prêt-à-porter: oggi va lo smoking dell’altissima borghesia milanese alla Prima della Scala domani la T-shirt del compagno sexy Che Guevara, Hasta Victoria’s Secret siempre, Beppe Sala brianzolo di Varedo, mobili, Made in Italy, meneghin e il sogno di conquistare Milano, dal contado alla metropoli andata senza rimpianti né ritorni ha 64 anni, segno zodiacale Bocconi, ascendente Camaleonte. Dagli abiti grisaglia, nuance Bicocca, alle inguardabili calze arcobaleno, ha sempre dato prova di una straordinaria capacità di mimetizzarsi. Con chi vince.

Naso grosso e cervello fino, e una discreta passione per la vela, Cécco Bèppe Sala sa fiutare il vento come pochi, e seguirlo meglio di chiunque altro. Tutte le cordate giuste in Pirelli fino a diventare il braccio destro di Marco Tronchetti Provera; poi la scelta nel momento opportuno di prendere il largo, e una cospicua buonuscita, per passare alla pubblica amministrazione; grande salto a Direttore generale del Comune di Milano come braccio armato di Letizia Moratti nell’epoca d’oro della Casa delle Libertà, quando di fatto diventa l’uomo della donna di Berlusconi; una pausa di vera gloria manageriale universale «Expo un attimo a fare un giro…» per ritrovarsi due volte, senza avversari, sindaco progressista della città più conservatrice d’Italia, al netto della cerchia dei Cap 20121, 20122 e 20123 dove Sala ha il 95% dei consensi. Quadrilatero, bike sharing, Ddl Zan, Ztl e giacche di visone Black-Glama a pelo corto.

Occhio lungo nel rivendere come nuovissimo il già visto e campione nell’intestarsi le intuizioni delle giunte Albertini e Moratti, Beppe Sala è l’uomo giusto al posto sbagliato per la destra e l’uomo sbagliato al posto giusto per la sinistra. Ed ecco perché lo votano tutti. Democristianamente è il sindaco perfetto nel sublimare le due anime della città: la Milano borghese élitaria e produttiva di banche e di potere e la Milano operaia e popolare filo-immigrazionista, tutta piste ciclabili e orgoglio gay. Finanza bianca, estremismo verde, bandiera rossa e famiglie arcobaleno: è l’esibizionismo ideologico necessario per accreditarti in un mondo che non è il tuo. Intelligente, furbo, determinato: destra e sinistra fanno tutte il tifo per lui.

«Sì, ma adesso: che cazzo ce ne facciamo di due stadi?!».

San Siro, san Bernardo, santo subito, Sankt Moritz, sanatorie e sandali francesi.

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