Ciclabili a Milano, 70 chilometri di piste e velostazioni: come cambia la città delle bici (express)
di Andrea Senesi
Piano biennale da 25 percorsi e 70 chilometri. Censi: «Reale alternativa all’auto»

Venticinque percorsi e settanta nuovi chilometri di tracciato. Piste ciclabili o, più spesso, semplici corsie disegnate sull’asfalto. Bike lane. In commissione consiliare s’è fatto il punto sulla programmazione per i prossimi due anni. Nel 2023 sono stati ipotizzati lavori per il completamento di undici percorsi ciclabili , compresi quelli realizzati solo in segnaletica orizzontale e verticale e quelli più complessi in sede protetta. Tra i più lunghi ci saranno quello tra piazza Stuparich e piazzale Maciachini, che seguirà il percorso della circonvallazione, e quello tra piazzale Siena, in zona Bande Nere, fino a piazza Miani. Sarà invece realizzato con un intervento «strutturale» quello tra via Rombon e viale Palmanova, a Crescenzago, che incrocerà l’itinerario ciclabile programmato in via Feltre. Entrambi i percorsi passeranno davanti alle scuole del quartiere.

Milano, gli itinerari per i ciclisti
È prevista anche la continuazione dell’itinerario che da via Novara, attraverso via Rembrandt, piazza Wagner e via Pagano, arriverà fino alla stazione Cadorna. Nel 2024 si ipotizza invece la realizzazione di quattordici itinerari, tra cui la continuazione di quello ciclabile di via Primaticcio, da largo Brasilia a largo Giambellino, e quello lungo la circonvallazione esterna, tra via Bellezza e piazza Argentina. Alcune ipotesi sono ancora in fase di studio, altre in fase più avanzata come quella che legherà il nuovo quartiere di Santa Giulia a piazzale Ovidio e il completamento dell’asse da via Primaticcio, da largo Brasilia a largo Giambellino, tutta in sede protetta, che si collegherà alla pista ciclabile attualmente in realizzazione in piazza Napoli. L’orizzonte è lungo e non è detto che qualche intervento possa essere anticipato oppure sostituito da altri. Anche perché tutti i tracciati in agenda dovranno comunque ricevere il via libera dai Municipi di competenza.
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