Scostamento di bilancio o no? La strana lite SaIvini-Meloni

Fabrizio De Feo

«Lo scostamento di bilancio per far fronte all’emergenza bollette? Non possiamo aspettare, dobbiamo agire subito». «No, c’è il rischio di creare un pozzo senza fondo e di diventare prigionieri della speculazione».

A quattro giorni dal voto Matteo Salvini e Giorgia Meloni non nascondono di trovarsi in disaccordo sullo scostamento di bilancio. E se il leader della Lega insiste per un intervento immediato attraverso la creazione di nuovo debito, la presidente di Fratelli d’Italia si schiera sulla linea della prudenza e della responsabilità, facendo capire che tirare fuori nuovi soldi pubblici servirebbe soltanto a nutrire la speculazione. Un botta e risposta che serve anche a definire l’identità dei due partiti in questa ultima coda di campagna elettorale, con il Carroccio impegnato a cercare di recuperare consensi e a lanciare un messaggio ai ceti produttivi e il partito di Via della Scrofa che inizia a ragionare in un’ottica di governo, valutando vantaggi, svantaggi e pericoli di un intervento di questo tipo.

«Chi dice che possiamo aspettare due, tre mesi sbaglia. Questo vale per Fdi e per il Pd. É un’emergenza nazionale» dice Salvini. «Pare che ci si possa riconvocare anche dopo le elezioni perché questo governo fino a fine ottobre resta in carica. Mi rifiuto di pensare che un economista attento come Draghi non colga i segnali di sofferenza che arrivano dalle fabbriche, dai negozi, dagli artigiani; qui non rischiano solo le grandi imprese, rischiano tutti. Parlarne fra due mesi significa mettere oggettivamente a rischio il sistema produttivo».

La replica di Giorgia Meloni non si fa attendere. «Lo scostamento non è la soluzione». «È un pozzo senza fondo perché spiega a Rtl 102.5 sono soldi che regaliamo alla speculazione». Il punto di arrivo per la Meloni è «il disaccoppiamento dei costi di gas ed energia, che è una misura strutturale». Non è questione di alimentare divisioni reali e profonde all’interno del centrodestra che non ci sono, ma «continuare a spendere soldi a debito per calmierare i prezzi delle bollette, anche se è un tema che impatta e che la gente capisce facilmente, temo che non risolva il problema. La ragione per cui le bollette sono così alte non è perché la Russia ha aumentato il prezzo del gas. La Russia sta facendo un gioco di chiudere e aprire i rubinetti che fa salire la speculazione del gas. Ci sono grandi player che decidono il prezzo del gas e lo fanno salire perché dicono che il loro rischio aumenta. Il tetto al prezzo del gas è la misura più efficace, il mercato è europeo. Siccome il problema è la speculazione, se tu metti il tetto fermi la speculazione. Per ora non si riesce a ottenere per la resistenza dell’Olanda e della Germania».

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