Meloni già al lavoro sulla legge di Bilancio. E vuole accelerare sulla squadra di governo

Meloni, infatti, esclude che il Viminale possa andare a Salvini, una scelta che non solo non convincerebbe il Colle ma aprirebbe un fronte con le diplomazie europee e non solo. Detto questo, la leader di Fdi sa bene che per ben cominciare è necessario un approccio unitario e accogliente verso gli alleati. Non a caso, nonostante la profonda distanza umana e personale, domenica notte ha voluto ringraziare Salvini riconoscendogli che la vittoria è anche merito suo. D’altra parte, il leader della Lega ha già il problema di essere uscito malamente sconfitto dalla tornata elettorale e mortificarlo sarebbe solo controproducente.

Che l’obiettivo della Meloni sia quello di procedere a tambur battente pare sia cosa nota anche al Colle. Non a caso, al Quirinale ragionano su un calendario stretto, ipotizzando che in due-tre giorni dalla prima seduta della Camera – già convocata per il 13 ottobre – si possa arrivare alla nomina dei presidenti dei due rami del Parlamento. Così fosse, già all’inizio della settimana successiva Sergio Mattarella potrebbe tenere le consultazioni. Rapidamente, anche perché il centrodestra (Fdi-Lega-Fi-Noi moderati) dovrebbe presentarsi al Colle con un’unica delegazione. A quel punto, l’incarico a Meloni di formare il governo potrebbe arrivare già tra il 20 e il 21 ottobre.

IL GIORNALE

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