Governo, incontro Meloni-Salvini: «Nessun veto» (ma resta lo scoglio Viminale)
Una eventualità che difficilmente Salvini può aver prospettato a Meloni nel colloquio, ma voci e racconti che dicono molto di come la questione sia delicata e al momento blocchi tutta la formazione del governo, nonché le decisioni sulle presidenze delle Camere (l’ipotesi di concedere una Camera all’opposizione, accarezzata da Meloni, vede il no degli alleati). D’altra parte, sembra proprio che per la futura premier avere Salvini al governo in un ministero così cruciale sia problematico sia per i suoi trascorsi al Viminale (il processo Open Arms è in corso), sia per l’effervescenza del collega che potrebbe — dicono da FdI — creare «un caso al giorno, mentre lei «vuole un governo serio e inattaccabile sotto ogni profilo, in casa e all’estero». LA POSSIBILE COMPOSIZIONE DEL NUOVO GOVERNO
Che fare dunque? C’è chi conta su uno stop dal Quirinale, chi spera che Salvini possa «accontentarsi» della presidenza del Senato, come alcuni fra i suoi («Quelli che vogliono farlo fuori dal partito», dice maliziosamente un big di FdI) gli suggeriscono, chi che alla fine possa decidere lui stesso di farsi da parte se la situazione si facesse troppo difficile. E c’è sempre sullo sfondo l’ipotesi vice premier che però, aveva avvertito Tajani nel colloquio non facile con Meloni il giorno prima, a quel punto «dovrebbe prevedere un vice premier anche per noi», e in ogni caso una parità di ministeri tra Lega e FI, con almeno un ministro di peso per gli azzurri (Esteri il dicastero preferito).
Meloni ne parlerà a breve con Silvio Berlusconi, se è vero che secondo Licia Ronzulli «si vedranno presto», ma una cosa è certa: il percorso, dicono i suoi è «ancora lungo». E tortuoso. Nel frattempo, c’è da preparare una manovra con margini di spesa minimi, il tutto in tempi strettissimi: c’è addirittura chi non esclude che i passaggi per il giuramento potrebbero essere molto abbreviati, anche una settimana dopo la prima riunione delle Camere, il 13 ottobre. Meloni non ha tempo da perdere, ma non può sbagliare una mossa. E lo sa.
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