M5s, i voti grazie al reddito di cittadinanza: la mappa che lo dimostra


Viceversa, le regioni in cui i 5S sono andati malissimo sono proprio quelle in cui il numero di beneficiari del reddito è esiguo. Basti pensare alla Lombardia, dove su 10 milioni di abitanti i percettori del sussidio ad agosto sono appena 148.536. In questa regione il Movimento ha conquistato oltre 378mila voti, il 7,5% dei voti totali. Quello di Conte è stato il quarto partito dietro a centrodestra, centrosinistra e terzo polo. Non proprio un successo, insomma. Situazione simile in Trentino Alto Adige, dove i percettori del reddito ad agosto sono poco più di 7mila mentre il Movimento ha ottenuto “solo” il 5% dei voti. In tempi non sospetti, due settimane prima delle elezioni, ne parlò anche Alessandra Ghisleri in un’intervista all’Huffpost: “Se si fa una mappatura del reddito di cittadinanza si vede chiaramente che aderisce perfettamente al crescere del voto del M5S, soprattutto in Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia”. D’altronde subito dopo il voto è stato lo stesso leader Conte a dire: “Siamo la prima forza politica al Sud e questo è un dato molto importante. Difenderemo tutte le nostre battaglie e le nostre conquiste. Non permetteremo a nessuno di smantellarle, lo dico chiaramente. Chi tocca il reddito di cittadinanza troverà in noi un argine e una barriera insuperabile. Chi pensa di toccare il reddito dovrà fare i conti con noi”.

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