Giorgia Meloni, “niente festa”: il dossier dietro alla decisione
Una formula che la leader – già dal momento in cui il risultato elettorale stava volgendo a suo favore – ha chiesto fortemente di evitare a tutti. Il senso è che in questa fase così delicata, nonostante la storica vittoria, non c’è nulla da festeggiare: c’è da lavorare. E a proposito di lavoro, le congratulazioni che Giorgia Meloni continua a ricevere da tutto il mondo sono occasione per lei di ribadire le interlocuzioni e gli impegni del suo prossimo governo. Ieri è stata la volta del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, del primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Rashid Al Maktoum e di quello del Bahrein, Salman bin Hamad Al Khalifa. Ringraziamenti anche a molti esponenti politici internazionali come il presidente di Vox Santiago Abascal, il parlamentare del partito israeliano Likud, Gila Gamliel e il leader del partito repubblicano cileno, José Antonio Kast Rist.
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