Tetto al prezzo del gas, il piano italiano per convincere l’Europa a fermare la speculazione

La «forchetta modulare» di prezzo, per essere digerita da tutti i Paesi europei dovrebbe però avere un range piuttosto ampio, oppure ancora considerare un valore massimo mutevole a seconda del prezzo internazionale del metano, altrimenti il tetto uscirebbe dalla porta ma rientrerebbe dalla finestra. La complessità dell’operazione sta tutta qui. Cingolani sa che l’offerta di gas all’Europa rischia di essere bassa per tutto il prossimo anno, perché lo «scenario zero» di flussi da Mosca, sperimentato in questi giorni dall’Italia, è ormai realtà. « I piani di razionamento potrebbero fare di più sul prezzo. Perché, al netto della piattaforma di riferimento usata per calcolarlo, sarà strutturalmente alto per i prossimi tre-quattro anni», commenta l’esperto di commodity Gianclaudio Torlizzi. Una variabile chiave sarà il meteo per l’inverno. Più sarà rigido, più i consumi saliranno erodendo gli stoccaggi, ormai al 90% per l’Italia, che però rappresentano solo il 20% del nostro fabbisogno annuale di metano. Crisi energetica

Ieri l’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) ha confermato questa prospettiva. prevede che «le importazioni di gas naturale liquido in Europa aumenteranno di oltre 60 miliardi di metri cubi quest’anno, mantenendo il mercato internazionale sotto forte pressione». L’agenzia ha condotto un’analisi del mercato del gas dell’Ue in caso di stop dell’approvvigionamento russo a partire dal primo novembre. «Senza riduzioni della domanda e se l’offerta dei gasdotti russi s’interrompesse completamente, i livelli di stoccaggio della Ue si ridurrebbero al 20% a febbraio 2023, supponendo un livello elevato di fornitura di Gnl, e vicino al 5%, supponendo invece una fornitura di Gnl bassa». Dunque non si può ritoccare troppo al ribasso il prezzo, perché la materia prima rischia di mancare. I grandi fornitori di gas liquido potrebbero preferire gli energivori come Cina e India. Ecco perché Cingolani vuole utilizzare anche l’indice asiatico per determinare la forchetta. Non da solo certo, ma neanche senza. Il consumo di gas in Europa è già diminuito di oltre il 10%, trainato da un calo del 15% del settore industriale poiché le fabbriche hanno ridotto la produzione.

CORRIERE.IT

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