Governo, Meloni: «No a diktat, io ci metto la faccia. È la fase più difficile della vita della Repubblica»
C’è spazio anche per
l’orgoglio, naturale per un partito che sta per compiere 10 anni di vita
e che è passato dall’iniziale 1,98% all’attuale 26%, ma non c’è da
sedersi sugli allori. «Ci troviamo — insiste Meloni — di fronte alla fase forse più difficile della storia della Repubblica italiana:
siamo nel mezzo di un conflitto, i cui contorni sembrano irrigidirsi
ancora di più; restano incognite sul tema della pandemia; viviamo una
crisi economica e energetica che sembra destinata a provocare un effetto
domino sui prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari; siamo
esposti sul fronte dell’approvvigionamento energetico e in Europa è in
atto un confronto senza sconti. Siamo in contatto con il governo uscente
per favorire una transizione ordinata. Abbiamo margini di tempo
stringenti ma noi siamo pronti. E abbiamo le competenze e le capacità».
Adesso però è il momento di passare dall’enunciazione ai fatti. E Meloni non può permettersi di sbagliare una mossa.
Il Corriere della Sera e il sito Corriere.it oggi e domani escono senza le firme dei giornalisti per un’agitazione sindacale
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