Bonus bollette 600 euro (esentasse) in busta paga: così le aziende possono aiutare i dipendenti

Un aiuto per pagare le bollette

Il bonus 600 euro esentasse (detto anche bonus bollette) è a disposizione di quei datori di lavoro che vogliono contribuire al supporto del reddito dei loro dipendenti in questo periodo di difficoltà. Introdotto con il decreto Aiuti bis, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 settembre scorso, il contributo è stato pensato per contrastare gli effetti del caro bollette sui bilanci familiari degli italiani. Per questo, il decreto ha modificato la soglia di non concorrenza reddituale del fringe benefit assegnati ai dipendenti, portandola appunto a 600 euro (dai 258,23 euro originari) ed estendendo i rimborsi anche alle bollette delle utenze di luce, gas e servizio idrico.

Quali somme possono rientrare nel bonus?

Come scrive la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nella pubblicazione «Il bonus bollette e la nuova soglia per i fringe benefit del 2022», l’art. 12, c. 1 del D.Lgs. n. 115/2022 stabilisce che «limitatamente al periodo d’imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600». In pratica, il datore di lavoro può rimborsare direttamente in busta paga le bollette di acqua, luce e gas dei dipendenti.

Cosa sono i fringe benefit?

Si tratta di quei “compensi in natura” (non vengono cioè erogati sotto forma di denaro) costituiti da beni e servizi che appaiono “visibili” all’interno della busta paga. Con il decreto Aiuti bis a questi beni e servizi sono state aggiunte in via del tutto eccezionale anche le bollette. Secondo l’Osservatorio Welfare 2022 di Edenred, l’anno scorso i fringe benefti hanno costituito il 34% dei consumi di welfare.

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