Draghi vola a Parigi prima dell’ultima battaglia. Asse con Macron su economia e prezzo del gas

Intanto ragazzi, dicono al Quirinale, tranquilli, c’è Draghi, mica uno qualsiasi, siamo in buone mani. A Parigi lui e Macron rinsaldano il patto di ferro tra i due Paesi, il Trattato del Quirinale firmato l’anno scorso. Il 24 e il 25 il presidente francese sarà a Roma e vedrà Mattarella. Intanto saluta Draghi, con «un gesto di attenzione particolare», l’invito a cena. «È la dimostrazione della notevole sintonia con cui hanno lavorato», spiegano a Palazzo Chigi.

E prima di avviare «una transizione ordinata» con chi gli succederà, Draghi si prepara alla sua ultima battaglia, il tetto dinamico sul prezzo del gas e i fondi comuni Ue per le emergenze, sul modello Sure. E dopo? Davvero il «nonno delle istituzioni», come si è autodefinito, andrà ai giardinetti? A un Mario Draghi in pensione non crede nessuno. Macron lo vorrebbe a capo della Nato, quando a giugno scadrà il mandato di Jens Stoltenberg. Altra ipotesi, la guida della Commissione europea, dopo la von der Leyen. Lui si dichiara non interessato, ma anche se lo fosse la risposta sarebbe la stessa.

IL GIORNALE

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