Meloni su Berlusconi: «Perché queste uscite? Per rendermi la vita difficile»

Non ci sarà vendetta però: Casellati — è la convinzione — non farà problemi sul ministero che le verrà destinato, che per Meloni non potrà essere la Giustizia. Sugli altri nomi, deciderà lei chi andrà dove. Dovrebbe essere confermato Tajani, nonostante qualcuno abbia dubbi sull’opportunità di nominarlo agli Esteri dopo l’uscita pro Putin di Berlusconi. Comunque, dicono da FdI «Giorgia è la migliore garanzia possibile, per la sua posizione cristallina sulla guerra, sul sostegno all’Ucraina e il rispetto dei patti degli alleati». Insomma, si garantisce da sola.

Potrebbero cambiare alcune caselle che vengono date per attribuite (anche lo Sviluppo economico, dove Crosetto sembrava sicuro), ed è possibile che ci siano sorprese quindi che coinvolgono i candidati ministri di FdI: lei avrebbe qualche nome tecnico ancora coperto. Certo bisogna accelerare per evitare altri incidenti: Meloni conta sull’incarico venerdì sera, per presentare la lista già sabato o domenica (qualcuno mette in dubbio pure la delegazione che si presenterà al Quirinale, anche se ieri sera resisteva l’idea di andare tutti assieme). Per poi nominare i ministri, senza sfiancanti trattative ma solo contatti (oggi potrebbe vedere Salvini). Una volta indicati i nomi, pensano in FdI, nessuno potrà andare oltre il malumore. Il manico del coltello è ancora nelle sue mani.

CORRIERE.IT

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