Una strada accidentata verso il prossimo governo
C’è poi una terza questione, che sembra impossibile affrontare di petto oggi senza correre il rischio di trasformarla in una mera operazione di palazzo. Giorgia Meloni avrà presto bisogno in Parlamento di una sponda moderata, se le convulsioni di Forza Italia trasformeranno quel gruppo in una nave corsara, sganciata sempre più dai valori originari e dedita all’abbordaggio del governo. Questa consapevolezza era già presente prima del voto, ma il precipitare della crisi del governo Draghi (forse non casuale) ne ha bloccato gli sviluppi politici. Però, nel medio periodo, la leader della maggioranza deve ragionare sulle sue forze parlamentari: al Senato il centrodestra ha solo 115 voti sulla carta, e la maggioranza è 104; e nelle commissioni il margine è ancora più labile. Basta una fronda ben organizzata per mandare giù il governo. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
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