Influenza, picco tra i bambini da 0 a 4 anni: «A Milano pediatri introvabili e pronto soccorso presi d’assalto»

Per correre ai ripari, il primario sta cercando di organizzare i turni di guardia con un medico aggiuntivo, oltre ai due già presenti. «Ma non possiamo sostituirci completamente ai pediatri di libera scelta». Anche gli ambulatori vivono momenti di difficoltà e alzano bandiera bianca. «Stiamo avvertendo molto il peso dell’influenza e le famiglie se ne accorgono» ammette Roberto Marinello dal suo studio nel quartiere Chiesa Rossa. Secondo la rete di sorveglianza Influnet, infatti, il virus colpisce soprattutto i piccoli da 0 a 4 anni. L’incidenza è considerata in generale «molto alta» e in questa fascia d’età tocca i 48,3 casi ogni mille assistiti. «E in mezzo agli influenzati c’è chi ha problemi particolari e richiede maggiore attenzione». Ma gli specialisti a disposizione sono pochi: 340 in tutta l’Ats di Milano (compresa la provincia di Lodi), più 24 con incarichi temporanei. In città se ne contano circa 120, molti dei quali hanno già raggiunto il tetto di pazienti. In particolare, il Municipio 1 vive momenti di difficoltà.

«In Lombardia il massimale è di 1.400 bambini per pediatra, anche se la convenzione nazionale sarebbe di 880» dice Marinello, ricordando l’annoso problema del calcolo delle necessità del territorio. Il conteggio viene fatto in base al numero di bimbi fino ai 6 anni d’età. Molte famiglie tuttavia ritardano il passaggio al medico di famiglia fino ai 14 anni. E così i pediatri non bastano. «Colpa di un’errata programmazione in passato — per Marinello —. Oggi all’incirca c’è un nuovo inserimento ogni tre pensionamenti. Dovremmo essere più capillari sul territorio». Unica consolazione, la buona risposta all’ultimo bando lanciato dall’Ats per reclutare pediatri nei quartieri sguarniti. Tutti i posti sono stati assegnati. Ma servirà qualche settimana perché gli incaricati prendano servizio.

CORRIERE.IT

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