Posto quasi fisso, l’occupazione vola al massimo dal 1977

Giuliano Balestreri

«Il posto fisso è sacro». Probabilmente, nel 2016, mentre girava Quo Vado, Checco Zalone non immaginava che a ottobre 2022 sarebbe stato proprio il posto fisso a spingere il mercato del lavoro tricolore ai massimi da 45 anni con gli occupati che sfondando quota 23,23 milioni superano il livello record di giugno 2019. Con oltre 15,2 milioni di persone assunte a tempo indeterminato, l’Istat calcola che il tasso di occupazione sia al 60,5%, mentre la disoccupazione scende al 7,8% e il tasso di inattività scende al 34,3 per cento.

La ripresa, però, resta a macchia di leopardo come dimostrano le criticità per gli autonomi che segnano un ulteriore calo di occupati, mentre diminuiscono i contratti a tempo dopo il boom post Covid. A fare da traino è stata quindi la crescita del lavoro stabile e l’occupazione fra gli over 50 (+135mila), mentre tra gli under 35 sono andati persi 34mila posti rispetto a settembre e circa 20mila nella fascia tra i 35 e i 49 anni. Nel dettaglio, a ottobre i dipendenti a tempo indeterminato sono risultati 117mila in più su settembre e 502mila in più su ottobre 2021; in generale, nel giro di un anno, gli occupati sono quasi 500mila in più (+82mila occupati su settembre). E se nel complesso i dipendenti sono aumentati di 99mila unità su settembre e di 467mila su ottobre 2021 – raggiungendo nel mese i 18,24 milioni – va registrata la flessione dei “dipendenti a termine”: a ottobre erano 2,98 milioni, 35mila in meno rispetto al 2021.

Per i sindacati la ripresa delle assunzioni stabili è un segnale positivo e incoraggiante, ma ribadiscono il no all’idea del governo di reintrodurre i voucher. Per la Uil si tratta di «un positivo ampliamento della distanza tra lavoro stabile e lavoro instabile» e per questo chiede per quale motivo in una fase in cui il «sistema produttivo sta maggiormente investendo nella buona occupazione» il governo intenda «invertire questa rotta positiva con la reintroduzione a tutto campo, come si legge nello schema della prossima legge di Bilancio, del voucher che è uno strumento che amplia diseguaglianze sociali e aumenta il rischio di povertà lavorativa». Preoccupato anche il segretario confederale della Cisl, Giulio Romani: «Abbiamo davanti a noi mesi in cui le difficoltà internazionali potrebbero frenare la nostra economia, pertanto chiediamo al governo maggiori sforzi su politiche espansive per il rilancio degli investimenti e della crescita e un sempre maggiore impegno su scuola e formazione a tutti i livelli».

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.