Draghi: «L’Italia ha dimostrato di farcela. Serve coesione e dialogo»
Giorgia Meloni dice che le ha lasciato un sacco di cose da fare sul Pnrr…
«Abbiamo rispettato tutti gli obiettivi dei primi due semestri,
come ha certificato la Commissione Europea. Questo è l’unico indicatore
da cui dipende l’erogazione dei fondi, che infatti è avvenuta in modo
puntuale. Mi avrebbe fatto piacere completare il lavoro che avevamo
portato avanti, e qui mi riferisco in particolare agli obiettivi del
secondo semestre di quest’anno: ne abbiamo raggiunti circa metà nel
tempo che ci è stato dato. I rimanenti obiettivi sarebbero certamente
stati raggiunti prima della fine di questo semestre, come è avvenuto nei
due semestri precedenti. Credo che il governo attuale sia altrettanto
impegnato, e non ho motivo di dubitare che raggiungerà tutti gli
obiettivi previsti e necessari per la riscossione della terza rata».
Di sicuro la conflittualità politica si è
molto acuita dopo la fine del suo governo. Secondo lei questo può
essere un problema per il Paese nel 2023?
«Negli ultimi due anni l’Italia ha dato prova di grande coesione.
Ci sono stati contrasti anche forti, ma il dialogo è rimasto
costruttivo, abbiamo preservato la pace sociale. Oggi abbiamo davanti un
momento di maggior contrapposizione: è normale, perché si è esaurita
l’esperienza dell’unità nazionale. Spero però che possa essere
preservato un clima sereno: che la maggioranza sappia far sue le
proposte costruttive dell’opposizione, e che l’opposizione sappia
sostenere il governo quando è nell’interesse nazionale farlo. Questo
farebbe bene ai partiti, ma soprattutto ai cittadini e al prestigio
internazionale dell’Italia».
Presidente Draghi, le è mai venuta voglia di raccontare in un libro la sua esperienza di premier, e quella precedente di banchiere centrale?
«Lo sa che me lo suggeriscono in molti? Longanesi temeva che “quando potremo raccontare la verità non ce la ricorderemo più”. Vedremo, ma devo dirle che fin da giovane mi è sempre piaciuto più il fare che il raccontare».
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