Covid, Pechino tuona: inaccettabili i test sui viaggiatori cinesi
di Redazione Esteri
Il Ministero degli Esteri minaccia contromisure contro i dieci Paesi (tra cui l’Italia) che impongono tamponi obbligatori negli aeroporti. I medici in Germania: giusto farli, l’Unione europea si muova
Pechino ha condannato oggi l’imposizione di test Covid da parte di una dozzina di Paesi (tra cui l’Italia) ai viaggiatori provenienti dalla Cina, avvertendo che potrebbe prendere «contromisure» come ritorsione. «Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all’ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo provvedimento non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili», ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning, aggiungendo che la Cina potrebbe «prendere contromisure, sulla base del principio di reciprocità».
«Pratiche eccessive»
La Cina si dice disposta a rafforzare la comunicazione con la comunità internazionale e a collaborare per superare la pandemia di Covid-19, ma definisce «inaccettabile» il ricorso a «pratiche eccessive» messe in atto da alcuni Paesi. Il riferimento è alle restrizioni decise da alcuni Paesi, tra cui l’Italia, come il tampone obbligatorio all’arrivo, dopo l’esplosione di contagi nel Paese asiatico. «Ci opponiamo fermamente alla pratica di manipolare le misure di prevenzione e controllo della pandemia per raggiungere obiettivi politici», ha avvertito il portavoce.
La risposta tedesca
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