Benzina, assicurazioni, mutui: cosa aumenta nel 2023 (più di stipendi e pensioni)
Incremento dei canoni di affitto
Il rincaro dei canoni d’affitto è consueto all’inizio dell’anno, specialmente se per contratto è proporzionale al valore dell’inflazione. Quest’anno, però, i parametri sono preoccupanti: l’indice Foi, quello dell’Istat che rivela i prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati, lo scorso novembre ha registrato una variazione annua dell’11,5%. Le rivalutazioni non contano per i contratti con la cedolare secca, mentre per gli altri non è obbligatoria ma solitamente ogni anno i contratti di affitto la prevedono: secondo la legge non può superare il 75% del Foi per quelli di tipo commerciale, mentre per uso abitativo può raggiungere la totalità.
Mutui, tassi in rialzo
Il costo del denaro, legato all’inflazione, avrà ripercussioni anche in un maggiore costo dei mutui, in aumento già dagli ultimi mesi del 2022 e destinato a crescere ancora nei primi del 2023. La Banca centrale europea, in primavera, potrebbe alzare il tasso fino al 3%, così da trascinare al medesimo livello l’Euribor, indice a cui si legano i variabili, e al 4% il tasso dei finanziamenti. Mentre l’Eurirs, parametro di indicizzazione per i fissi, continua il suo andamento caratterizzato da sali e scendi. Cosa conviene fare, quindi? Il tasso fisso, che appunto si attesta intorno al 4%, è attualmente più vantaggioso perché consente di evitare aumenti di costi. L’aumento dei tassi dei mutui è dovuto a una crescita del costo del denaro, a cui seguono politiche restrittive della Bce che hanno l’obiettivo di ridurre la liquidità in circolazione. Le stime prevedono che difficilmente i tassi dei mutui raggiungeranno un equilibrio nel breve termine.
Incremento canoni delle concessioni balneari: +25%
I balneari hanno chiesto al governo «un tavolo di confronto» contro l’aumento dei canoni. «Meloni mantenga le promesse della campagna elettorale», spiega Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, secondo cui «va sospeso» l’aumento del 25,15% dei canoni (il minimo a 3.377,50 euro), frutto della variazione dell’indice Istat, annunciato venerdì scorso dal ministero delle Infrastrutture. «Doveva essere massimo dell’11% – aggiunge -. Entro febbraio, poi, vanno approvati i decreti attuativi sulla concorrenza per le gare dal 2024, che per noi non sono possibili: il governo cosa farà? Meloni diceva che avrebbe lavorato per una diversa applicazione della Bolkestein». Rustignoli ricorda poi che «entro febbraio andrebbero approvati i decreti attuativi della legge sulla concorrenza varata dal governo Draghi, per poi far partire i bandi, anche se secondo noi non ci sono le condizioni tecniche per fare le gare nel 2024. Bisogna capire le intenzioni dell’attuale governo – continua -. In campagna elettorale la presidente Meloni ha detto che avrebbero lavorato per una diversa applicazione della Bolkestein. È ancora in tempo per rispettare le promesse ma temo che, ad esempio, non sia ancora partita la mappatura delle coste. È fondamentale per dimostrare che non è scarsa la risorsa di arenili già mappati per insediamenti turistico-ricreativi e non ancora assegnati: se la risorsa non è scarsa, allora l’applicazione della direttiva può essere rinviata. Meloni aveva promesso che avrebbe lavorato su questo».
Pensioni minime a 597 euro dai 75 anni in su
Aumenta, da questo mese, l’importo di tutte le pensioni, in seguito all’adeguamento al costo della vita. Per le pensioni minime il governo ha disposto un incremento superiore al costo della vita: saliranno a 572 euro al mese per coloro che hanno meno di 75 anni e a 597 euro per chi ha invece un’età pari o superiore a 75 anni. Per le altre pensioni cambia il sistema di indicizzazione, diventando più generoso di quello del 2022, ma meno di quanto era stato disposto inizialmente. Per il biennio 2023-2024, gli assegni fino a 4 volte il minimo saranno rivalutati del 100% dell’inflazione, quelli tra 4 e 5 volte il minimo dell’85% , quelli tra 5 e 6 volte del 53%, quelle tra 6 e 8 volte del 47%, quelli tra 8 e 10 volte del 37% e quelli superiori a 10 volte del 32%.
Taglio cuneo fiscale, fino a 41 euro in più in busta paga
Busta paga più pesante per i lavoratori dipendenti con retribuzioni lorde annue fino a 35mila euro. La manovra dispone per il 2023 un taglio del cuneo previdenziale di 3 punti per le retribuzioni fino a 25mila euro e di 2 punti per quelle tra 25mila e 35mila. Il vantaggio maggiore, con un aumento del netto in busta paga di 41 euro, lo avranno i lavoratori con 25mila euro di retribuzione. Subito dopo, con 37 euro in più al mese, i dipendenti che prendono 22.500 euro lordi l’anno. Al terzo posto, con 33 euro in più, sia i lavoratori con 20mila euro di retribuzione sia quelli con 30 mila (l’aumento è uguale perché per questi ultimi il taglio del cuneo è di due punti). A guadagnarci di meno, in termini assoluti ma non relativi, le retribuzioni di 12.500 euro, con 24 euro in più al mese.
Reddito di cittadinanza per massimo 7 mesi
Nel 2023, in attesa di una riforma organica, il Reddito di cittadinanza verrà erogato ai cosiddetti occupabili per un massimo di 7 mesi. Sono considerati occupabili le persone tra 18 e 60 anni d’età appartenenti a famiglie senza figli minorenni e disabili. Costoro dovranno partecipare per sei mesi a un corso di formazione e riqualificazione professionale, pena la perdita del sussidio. I beneficiari del Reddito tra 18 e 29 anni d’età che non abbiano terminato la scuola dell’obbligo saranno tenuti a frequentare i corsi per adempiere l’obbligo scolastico. Il Reddito potrà essere cumulato con retribuzioni da contratti stagionali o intermittenti fino al limite di 3mila euro annui. Basterà rifiutare la prima offerta di lavoro per perdere il sussidio.
Cartelle, entro gennaio i Comuni decidono se condonare o no
La legge di bilancio stabilisce la cancellazione automatica, a partire dal primo marzo 2023, dei debiti tributari fino a mille euro (comprensivi di capitale, interessi e sanzioni) risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Per i comuni, però, lo stralcio delle mini cartelle riguarda solo le sanzioni e gli interessi e potrà essere escluso del tutto da ciascuna amministrazione, che avrà tempo fino al 31 gennaio prossimo per decidere, appunto, se annullare o meno le cartelle fino a mille euro riferite alle multe e ai tributi di loro competenza. Sulla decisione peseranno le condizioni di bilancio del singolo ente locale. Tali crediti, infatti, in diversi casi, costituiscono una voce rilevante.
Carta acquisti da 40 euro al mese: le regole Isee
Da ieri sul sito del ministero dell’Economia sono disponibili i moduli per presentare la domanda per la Carta acquisti. La card vale 40 euro al mese e viene caricata ogni due mesi con 80 euro. È utilizzabile per la spesa alimentare, sanitaria e per il pagamento delle bollette della luce e del gas. Questo strumento di sostegno al reddito viene concesso agli anziani con almeno 65 anni e ai bambini di fino a 3 anni (in questo caso il titolare è il genitore) che siano in possesso, tra l’altro, di un Isee inferiore a 7.640,18 euro. Si può richiedere negli uffici postali presentando il modulo di richiesta con la relativa documentazione. Con la Carta acquisti si possono anche avere sconti del 5% nei negozi e nelle farmacie convenzionate che sostengono il programma.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2