Assalto senza fine. Altri 800 migranti sono già sbarcati in Sicilia e Calabria
Il 2023 inizia col botto di migranti: più di 800 soltanto nelle ultime ventiquattro ore. Gli ultimi sono 546 che erano a bordo di un peschereccio individuato dalla guardia costiera e dalle Fiamme gialle a circa 26 miglia a sud-est dalle coste di Siracusa. Sono stati fatti sbarcare ieri in 198 a Catania dalla nave Dattilo della Guardia costiera che li aveva presi a bordo, in 196 al molo Norimberga del porto di Messina, e i restanti 152 a Roccella Jonica. Sono di varie nazionalità (pakistani, egiziani, siriani, bengalesi, afgani e iraniani) e tra loro ci sono parecchi nuclei familiari, alcune donne incinte e con bambini a seguito e minori non accompagnati. Dopo circa due ore dal loro arrivo, a Roccella Jonica si è registrato un altro sbarco a seguito di un intervento in mare della Guardia di finanza che ha recuperato 78 migranti, iraniani e afgani. In questo gruppo ci sono una quindicina di donne, tra cui due incinte e una ventina di bambini piccoli. In attesa della destinazione definitiva, tutti gli approdati nello scalo calabrese sono stati sistemati nella tensostruttura all’interno del porto. Con questi due sbarchi sono già in 320 i migranti giunti a Roccella Jonica fino a ieri. Le strutture di accoglienza sono sotto pressione per l’alto numero di ospiti e le prefetture sono al lavoro per redigere i piani di trasferimento. Da Lampedusa, ad esempio, ieri sono partiti in due distinti viaggi in 200 per Porto Empedocle, da dove poi raggiungeranno la destinazione definitiva nei vari centri sparsi per lo Stivale. Ieri nell’hotspot dell’isola gli ospiti erano 1.208 a fronte di una capienza di 350 posti. Qui gli arrivi non hanno conosciuto sosta. Basti pensare che in 24 ore sono arrivati 500 migranti che viaggiavano su diversi barconi tutti partiti da Sfax, in Tunisia. A questi sbarchi si aggiungono quelli dalle navi Ong. Proprio stamattina è previsto l’arrivo a Taranto della Geo Barents di Medici senza frontiere. A bordo ci sono 85 migranti dei quali 41 sono stati raccolti in mare dalla nave Ong in un’operazione difficile visto che il barchino si è ribaltato durante l’intervento, mentre 44 sono stati trasbordati da un mercantile. Operazioni eseguite su richiesta dell’Imrcc, tiene a precisare la Ong, anche alla luce delle nuove regole sugli interventi delle Ong stabilite dal governo.«Un ragazzo ci ha raccontato di aver visto con i propri occhi persone essere uccise davanti a lui perché non avevano abbastanza soldi per pagare il viaggio», ha raccontato Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi sulla Geo Barents.
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