Fondo salva Stati: un’idea sul debito europeo
Il Fondo salva Stati, come detto, così com’è serve a poco. Tranne per un aspetto: è l’unica istituzione europea, oltre alla Commissione, che può emettere debito comune. La Commissione lo emette per finanziarie i Pnrr dei vari stati, il Fondo per finanziare Paesi in difficoltà. Ma c’è una funzione molto più importante che potrebbe svolgere.
Negli ultimi otto anni la Bce ha acquistato ingenti quantità di titoli pubblici dei Paesi dell’euro: questo l’ha portata ad avere in bilancio il 30 per cento di tutto il debito che ha emesso la Germania e un quarto di quello italiano. Lo scopo era sostenere la domanda privata ed evitare che l’inflazione restasse a lungo negativa, una situazione particolarmente pericolosa in Paesi ad alto debito. Acquistando titoli, la Bce ha anche stabilizzato il mercato evitando crisi finanziarie all’interno dell’euro-area. Questa politica (il cosiddetto Quantitative easing) ha funzionato, in Europa, come negli Stati Uniti.
Anche negli Stati Uniti il bilancio della Federal Reserve si è molto allargato, ma la Fed ha acquistato solo titoli pubblici americani, mentre la Bce ha acquistato titoli emessi dai governi di tutti i Paesi dell’euro. Quando la Banca centrale europea decidesse di vendere i titoli acquistati influirebbe sui loro prezzi, gli spread si allargherebbero, l’area euro sarebbe più segmentata.
C’è un modo per evitarlo. La Bce potrebbe vendere quei titoli al Fondo salva Stati che li acquisterebbe finanziandosi tramite l’emissione di debito comune, come già fa. Il Fondo diverrebbe, di fatto, un’agenzia europea del debito. La Bce ne avrebbe due vantaggi: si libererebbe dei titoli che detiene, sostituendoli con debito comune europeo, e potrebbe usare questo debito comune per le sue operazioni monetarie, esattamente come fa la Fed americana.
Questo non significa che i Paesi possano, in questo modo, trasferire ad altri il costo del proprio debito. Ciascuno Stato continuerebbe a pagare gli interessi sui propri titoli, ma con una differenza: li pagherebbe al Fondo che userebbe quelle risorse per finanziare il debito comune. Ma soprattutto la Bce potrebbe gestire la politica monetaria senza preoccuparsi di stabilizzare i mercati dei titoli pubblici.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2