I nostri figli guerrieri del clima e la destra che vuol prenderli a cinghiate
L’esempio, dunque, si diceva: il panorama di immagini e di comportamenti che si dispiega tutto attorno. Dice, questa teoria, che le nuove generazioni diano un’occhiata in giro, vedano come funziona il mondo e ci si accomodino dentro. Poi ci si può non credere, per carità: è andata molto forte per parecchio tempo, come tesi, ma potrebbe essere una bufala inventata dalle multinazionali del farmaco o del giocattolo, tutta una questione di soldi e di interessi dei poteri forti che ce la vogliono dare a bere, ma noi la sappiamo lunghissima difatti diffidiamo, la terra piatta si inquina da sola, altro che allevamenti di mucche e gas serra, tutte storie.
A questo proposito, in tema di pianeta che va a rotoli, l’altro elemento di attrito all’interessante nuovo-vecchio corso del pugno di ferro è il principio di realtà, fastidioso ostacolo alla didattica nei neo balilla e delle piccole italiane. Perché di fatto il mondo va a rotoli. Chiaro che non interessi a nessuno, fra chi governa, che fra 850 anni le acque possano essere più alte di sessanta metri e che sparisca la Pianura Padana: non ci sarà nessuno dei presenti a vederlo, dunque chi se ne frega. I più giovani però hanno per postura biologica questa diversa prospettiva, si sentono più vicini (non così vicini, ma più vicini) all’apocalisse: talvolta qualcuno se ne occupa e cerca di segnalare il pericolo. Non è che spari, azzoppi o sequestri altri umani come facevano i genitori animati da formidabili passioni forti: tira tutt’al più qualche secchiata di vernice, si segnala con dei cori, va in piazza il venerdì. Cose da galera, obiettivamente.
Filate tutti di nuovo in cameretta, subito. Zitti e buoni, a guardare un video su youtube e provare anche voi a mettervi le stelline sulle tettine, le calze a rete se siete maschi ma solo per giocare, per carità, non fate scherzi con questa mascherata dei fluidi: è per passare il tempo con i trucchi che tanto lavoro non ce n’è, altro da fare non si vede. Facciamo finta che sia Carnevale tutto l’anno, che poi fra poco arriva Sanremo e si canta tutti insieme, con Madame.
LA STAMPA
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