I 5 Stelle in affanno per completare le liste. Mancano i candidati
Giuseppe Conte sale nei sondaggi ma sprofonda nella partecipazione online. Proprio quella democrazia diretta che era il core business e tratto rivoluzionario del M5s delle origini sembra più appannata che mai. Basta prendere i risultati delle votazioni sulla piattaforma SkyVote in vista delle elezioni regionali di Lazio e Lombardia. I problemi maggiori si registrano in questa ultima regione, dove i grillini corrono in alleanza con il centrosinistra a sostegno di Pierfrancesco Majorino. Per la circoscrizione di Sondrio si è candidato un solo attivista, 81enne, in una provincia in cui per formare una lista c’è bisogno di almeno due candidati. A Cremona i candidati erano esattamente al minimo sindacale di due, ma uno è stato escluso e quindi nessuna lista nemmeno nel cremonese. Mentre in altri casi, come ad esempio sulla lista provinciale di Bergamo, a Via di Campo Marzio – sede nazionale dei Cinque Stelle – saranno costretti a usare il bilancino per garantire il numero minimo di componenti della lista e anche l’alternanza di genere. Nella città orobica, infatti, Conte dovrà rinunciare a qualche candidato pur di inserire tutte e tre le donne che si sono presentate, assicurando così l’equilibrio tra i sessi, seppur a prezzo di una lista più «corta». Stesso discorso varrà per Brescia. Invece su Como, con una sola donna candidata, ci sarà bisogno di derogare al principio di alternanza di genere per il listino che dovrà essere formato da un minimo di quattro candidati e da un massimo di sei. Insomma, con una situazione così desolante, in Lombardia i grillini saranno più un peso che un valore aggiunto per la coalizione a sostegno di Majorino. Nell’altra partita, quella del Lazio, i pentastellati agiranno da disturbatori, con buone chance di favorire indirettamente la vittoria del candidato di centrodestra Francesco Rocca, a scapito di Alessio D’Amato, ex assessore alla sanità della giunta di Nicola Zingaretti.
Anche nel Lazio, dove il Movimento correrà da solo con la giornalista Rai Donatella Bianchi, Conte e i suoi sherpa sul territorio saranno costretti a fare i salti mortali per riuscire a portare a casa le liste. Difficoltà che si sommano al calo inesorabile della partecipazione online. Con i numeri della piattaforma SkyVote che non sono mai decollati. A Roma, ex feudo di Virginia Raggi, la città simbolo del grillismo che scalava i Palazzi del potere, è stata registrata un’affluenza del 25,47%, con soli 3892 votanti su 15mila e 278. Va ancora peggio nell’altra grande circoscrizione, Milano. Nella metropoli lombarda e provincia c’è stata un’affluenza del 23,80%, con 1467 votanti su 6mila e 164 aventi diritto. Per la Lombardia il dato più basso è quello di Lodi, con il 22,36% di affluenza e 74 votanti su 331 aventi diritto sulla piattaforma SkyVote. Curiosità: nel capoluogo lodigiano sarà candidata per il Consiglio Regionale la seconda classificata Annarita Pacifico, che è stata votata soltanto da 24 attivisti. Cifre da rappresentante di classe o al massimo da amministratore di condominio. Sempre a Como, l’ultimo aspirante in lizza per entrare in lista è Stefano Pini, scelto da 10 iscritti certificati sulla nuova piattaforma del M5s.
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