Brasile, le ultime news in diretta | Bolsonaro: «Invasioni illegali», rimosso governatore di Brasilia
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha twittato: «Sto seguendo con preoccupazione quanto sta accadendo in Brasile.Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati».
Ore 07:56 – Bremmer: «Bolsonaro è il Trump dei Tropici»
Assalto al Parlamento e
al palazzo presidenziale di Brasilia due anni dopo quello contro il
Congresso di Washington. Donald Trump ha fatto scuola? ha chiesto
Massimo Gaggi al politologo Ian Bremmer, sul Corriere di oggi.
«Certo, ho appena pubblicato su Twitter un post nel quale definisco
Jair Bolsonaro il Trump dei Tropici», risponde il politologo Ian
Bremmer, fondatore e capo del centro di analisi dei rischi
internazionali Eurasia. «Senza l’attacco di due anni fa nella capitale
americana oggi non avremo assistito a questa insurrezione. Ma i ribelli
falliranno a Brasilia come hanno fallito a Washington».
Però sono migliaia,
apparentemente più numerosi di quelli di Capitol Hill. E l’attacco
contemporaneo su tre fronti — oltre a Parlamento e alla presidenza,
hanno attaccato anche la Corte Suprema — dà l’idea di un’operazione ben
pianificata con obiettivi ambiziosi.
«È vero, l’attacco è stato più massiccio, ma è avvenuto di domenica,
quando tutti quei palazzi erano vuoti. Questo ha reso probabilmente più
facile reclutare ribelli disposti ad esporsi nell’assalto. Ma ha anche
reso meno letale la sommossa».
Nella capitale i fan
di Bolsonaro si erano mobilitati da tempo attorno ai palazzi del
governo. Non c’è il rischio di un’occupazione permanente, destinata a
portare a un golpe o, comunque, a rendere impossibile, per Lula,
governare?
«No: polizia ed esercito sono totalmente leali al nuovo presidente,
ne riconoscono la legittimità. I militari non vogliono un colpo di
Stato e tutti i partiti brasiliani hanno subito condannato questa
aggressione. Tutto ciò, almeno nell’immediato, rafforzerà Lula: fin qui
ha evitato di reagire con durezza alle proteste e agli accenni di
rivolta. Se ora chiederà ai militari di intervenire, certamente lo
faranno per difendere la legalità. Mi aspetto anche una crescita della
sua popolarità. Attualmente Lula ha un indice di gradimento tra il 50 e
il 60 per cento. Consistente, ma un leader appena eletto dovrebbe poter
contare su numeri molto migliori, godere della tradizionale luna di
miele: mi aspetto che la ribellione e il ripristino dell’ordine facciano
salire, almeno per un po’, l’apprezzamento per il neopresidente oltre
il 60 e probabilmente oltre il 70 per cento».
Perché parla di un progresso solo momentaneo per Lula?
«Il presidente appena insediato dovrà affrontare una situazione
economica molto difficile nel suo Paese. Se non riuscirà a migliorare le
prospettive nel lungo periodo riemergeranno i rischi di
destabilizzazione in un Paese profondamente polarizzato e con
un’opposizione nella quale già ora vediamo all’opera frange violente,
pronte a tutto».
Come a Washington due
anni fa, la rivolta sembra anche il prodotto del ruolo devastante delle
reti sociali: Bolsonaro e i suoi tantissimi parlamentari eletti di
recente hanno usato come trampolino YouTube.
«Certo, è un altro frutto avvelenato uscito dalle reti sociali».
Cosa farà Bolsonaro?
«È negli Stati Uniti per riprendersi dalla sconfitta elettorale. A
Capodanno era con Trump a Mar-a-Lago. Come lui non ha concesso la
vittoria, lasciando che fossero i suoi collaboratori a farlo. Ma è stato
attento a non spalleggiare pubblicamente i rivoltosi, anche se sono
suoi fan. Vuole ricandidarsi alle elezioni e sa che rischia di essere
dichiarato ineleggibile se fomenta la ribellione».
Messa così, per adesso sembra che non gli rimanga di meglio da fare che giocare a golf con The Donald.
«Beh, non mi sorprenderebbe se anche lui, come Trump, lanciasse una
sua collezione di Nft. Come le 45 mila carte dell’ex presidente».
Ore 07:56 – Tre Stati inviano polizia militare
Almeno tre Stati hanno annunciato l’invio della polizia militare che si unirà alla Forza Nazionale nel Distretto Federale di Brasilia dopo l’attacco dei bolsonaristi al quartier generale dei Tres Podere. Gli Stati interessati sono quelli di Bahia, Piaui’ e Pernambuco.
Ore 07:53 – La Corte Suprema rimuove il governatore di Brasilia
Il giudice della Corte Suprema brasiliana Alexandre de Moraes ha rimosso per 90 giorni il governatore della regione di Brasilia, Ibaneis Rocha. «La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l’intelligence», ha affermato Moraes. Poco prima lo stesso Moraes aveva ordinato lo sgombero dei campi dei sostenitori di Bolsonaro in tutto il Paese entro oggi.
Ore 07:46 – Centinaia di arresti e la condanna/attacco di Bolsonaro
(Sara Gandolfi) Centinaia gli arresti nella notte. L’ex presidente Bolsonaro ha condannato gli assalti, negando qualsiasi responsabilità e tirando una stoccata a Lula: «Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali».
I manifestanti sono tornati a installarsi davanti al comando militare di Brasilia. Bloccate dai bolsonaristi autostrade in almeno quattro stati. Alcuni avrebbero rubato armi. Ci sarebbe tensione tra esercito e la polizia militare vicina a Bolsonaro. I primi impedirebbero ai secondi di entrare nella zona dell’accampamento bolsonarista.
Video riprendono poliziotti che filmano vandalismi e “marciano” con i dimostranti. Molti i danni negli edifici occupati: nel palazzo presidenziale vetri e finestre rotti, quadri degli ex presidenti buttati a terra, locali allagati con estintori.
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