Il Pd rinvia le primarie. E niente voto on line
C’è l’accordo sul rinvio delle primarie del Pd dal 19 al 26 febbraio. Mentre l’ipotesi del voto online – lanciata da Elly Schlein – si è rivelata nulla più di un ballon d’essai. La direzione nazionale di domani approverà il percorso che porterà alla scelta del nuovo segretario del Pd. Ecco le tappe: il 30 gennaio si chiuderanno le iscrizioni, congressi di circolo in programma dal 3 al 19 febbraio e primarie tra i due candidati più votati dagli iscritti il 26 febbraio. Niente da fare per la consultazione via web. Con Schlein in rimonta nei sondaggi, sul no al voto online pesano le paure del fronte che appoggia il favorito Bonaccini. «Volevano portare a votare i grillini e la sinistra radicale e con i click sarebbe stato più facile», spiega al Giornale un dirigente dem in prima linea per il governatore dell’Emilia-Romagna.
Il timore, tra i riformisti, è che la neo-deputata punti al voto di movimenti esterni al Pd, cercando il sostegno tra gli elettori grillini e a sinistra del Pd. E infatti i pro-Schlein insistono. «Per noi la proposta non è affatto archiviata e continuiamo a tenerla sul tavolo, il no di Bonaccini è inspiegabile», dicono dall’area dell’ex vice presidente dell’Emilia Romagna. Dalla mozione Schlein non escludono la presentazione di un ordine del giorno in direzione. E sperano nell’appoggio di un altro candidato, Gianni Cuperlo, che però ha già parlato dei gazebo «in presenza» come di «un buon esercizio di democrazia».
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