Francesco Lollobrigida: “Troppo costoso tagliare le accise, useremo le risorse per la crescita”
Finora il percorso era segnato, bisognava
fare la legge di bilancio di corsa e senza troppi margini di manovra.
Ora, però, bisogna passare all’iniziativa: cosa farà il governo Meloni?
«Vogliamo
portare avanti due principi: legalità e sicurezza. Il percorso è già
iniziato con il decreto Rave e con quello che regola le attività di
soccorso dei migranti».
Le Ong vi accusano di rendere più complicati i salvataggi,
perché mettere i bastoni tra le ruote di chi compie azioni umanitarie,
mandando le navi in porti lontani?
«Le nuove regole
rispettano a pieno il diritto internazionale. Il porto deve essere,
oltre che sicuro, assegnato dalle autorità italiane. Non si può
scaricare tutto il peso di questa situazione sulle Regioni del
Meridione, tutto il territorio nazionale va coinvolto».
Arriverà un decreto fiscale?
«Non posso parlare
di date, ma il centrodestra è unanime nel puntare su l’aumento dei
salari attraverso la decontribuzione per chi assume, d’altronde lo
abbiamo già cominciato a fare nella manovra».
Tra le riforme del 2023 ci saranno anche l’autonomia e il presidenzialismo?
«Sì, nel senso che inizierà questo percorso».
Il testo dell’autonomia che Calderoli ha inviato a Palazzo Chigi arriverà presto in Consiglio dei ministri?
«Il
testo presentato dal ministro, che ringrazio per l’efficienza e la
rapidità che ha dimostrato, è una proposta su cui discutere. E un punto
di partenza».
Quindi non un punto di arrivo: andrà modificato?
«Questo è oggetto di un dibattito che è già in corso all’interno del governo».
A lei quel testo va bene?
«Non sono abituato a discutere di questi temi attraverso le interviste sui giornali».
Al presidenzialismo si arriverà attraverso un commissione bicamerale o con un’iniziativa del governo?
«Non abbiamo ancora deciso. Il ministro Casellati sta cominciando un’interlocuzione con i gruppi parlamentari. La strada dipenderà dall’atteggiamento delle opposizioni. Se decideranno di collaborare con senso dello Stato allora si può passare attraverso una bicamerale, se, invece, troveremo atteggiamenti ostruzionistici allora ci potrà essere un’iniziativa del governo. Quello che è certo è che vogliamo dare agli italiani una riforma che faccia uscire lo Stato dalle pastoie partitocratiche che hanno ridotto le elezioni a banali liturgie e non al momento più alto per decidere le sorti del Paese».
LA STAMPA
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