Benzina e accise, il fantasma dei gilet gialli
di Francesco Bei
Alla fine la montagna ha partorito un topolino. Un monitoraggio dei prezzi alla pompa, con esposizione del costo medio del carburante. Le accise restano alte. È il populismo che mangia se stesso, una volta raggiunto il potere. È una smentita delle parole d’ordine usate come arma di propaganda in quella campagna elettorale permanente che ha portato un piccolo partito sovranista a conquistare la guida di una grande nazione europea. Parole come quelle usate da Giorgia Meloni nel 2019 sulle accise e che stanno riaffiorando in superficie in quel giacimento perenne della nostra memoria collettiva che sono diventati i social network. “Noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite, perché è uno scandalo che le tasse dello Stato italiano compromettano così la nostra economia”, tuonava allora Meloni in un simpatico sketch alla pompa di benzina, con un funzionario del Fisco che “sequestrava” 35 euro dei 50 che la povera “Giorgia” voleva mettere nel serbatoio della sua Mini. Ma è quando il sovranista lascia il volante della city car per quello di palazzo Chigi che le cose diventano dolorose. Si scopre che il provvedimento del governo Draghi, preso in un momento drammatico, con la necessità di raffreddare di 30 centesimi al litro il prezzo dei carburanti schizzati in alto per la guerra sporca di Putin, era popolare ma estremamente costoso. Chi dice 800 milioni, chi arriva a un miliardo al mese.
Costoso e magari necessario in quel frangente storico. Ma insostenibile nel lungo periodo per un Paese indebitato come il nostro e forse non così giusto se prolungato erga omnes, a favore di ricchi e poveri. Il problema è che su quella propaganda Fratelli d’Italia ha costruito parte del suo consenso e la retromarcia odierna sgretola uno dei capisaldi della narrazione della destra, quella del governo del popolo per il popolo. I paragoni storici sono sempre rischiosi, ma non sono passati molti anni da quando in Francia si alzò un’onda di mobilitazione antigovernativa proprio sulla questione del rialzo del prezzo del carburante.
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