Rincari, salari, bollette: il 60% degli italiani insoddisfatti per le misure sul caro prezzi

Emanuele Bonini

Bruxelles. Italiani ed europei fanno fatica a guardare con ottimismo all’immediato futuro. Sono preoccupati per i rincari del costo della vita, a cominciare dalle bollette e dagli scontrini al supermercato, per cui non vedono a livello politico quella risposta che pure si attendeva e auspicava. Il sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo è un misto di preoccupazione per ciò che potrebbe essere e bocciature per ciò che è stato fin qui.

Caro-energia, europei ed italiani scontenti dei propri governi

In appena quattro Paesi su 27 (Malta, Lussemburgo, Irlanda e Danimarca) c’è una chiara maggioranza che approva l’operato della politica nazionale per cercare di rispondere ai rincari di energia e generi alimentari. Nel clima di generale insoddisfazione c’è anche l’Italia. Qui è il 60% a ritenere insufficienti misure e interventi di protezione economica e sociale. Il sondaggio, essendo stato condotto tra il 12 ottobre e 7 novembre 2022, è riferito all’azione del governo Draghi. L’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha giurato il 21 ottobre, e non ha avuto tempo per poter gestire la questione del caro-vita in modo da poter raccogliere opinioni e umori.

Per quanto riguarda l’Italia almeno due osservazioni sono d’obbligo. La prima: l’operato di Mario Draghi di fronte alla crisi dei prezzi trova comunque un apprezzamento (37%) maggiore di quello espresso per il cancelliere tedesco (31%), del presidente francese (30%), e del primo ministro spagnolo (28%). Tra i capi di Stato e di governo delle principali economie dell’eurozona è dunque quello che, nella generale situazione di crisi, ha riscosso i maggiori riconoscimenti.

La seconda considerazione è il messaggio politico che arriva dall’indagine di Eurobarometro per il governo Meloni. A questo si chiede di lavorare per migliorare le cose e soprattutto la percezione. Certo lo stop al taglio delle accise sulla benzina non aiuta il compito della maggioranza di centro-destra.

Italia, allarme povertà e questione salari

Il governo tricolore ha anche tra le mani una bomba sociale a orologeria a cui deve far fronte. Praticamente tutti (98% degli intervistati) si dichiarano «preoccupati» per il costo crescente della vita, in particolare dagli scontrini della spesa e dalle bollette, ma tra chi già denuncia «alcune difficoltà con il reddito attuale» ad arrivare a fine mese (40%) e chi addirittura «molte difficoltà» (11%), c’è una persona su due (51%) a sollevare la questione degli stipendi. C’è mezza Italia a fare fatica, e l’aspetto della retribuzione se da una parte suona come invito ad una riforma del mercato del lavoro, dall’altra ripropone anche il dibattito sul reddito di cittadinanza, misura rimessa in discussione dalla coalizione Fdi-Lega-Fi.

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