La truffa all’ereditiera Caproni: nel trolley gioielli, monete e lingotti d’oro per 4 milioni di euro
di Pierpaolo Lio
La donna, di 88 anni, fa parte della dinastia Caproni: dopo la telefonata di un finto avvocato, un ragazzo sui 25 anni si è presentato al suo palazzo, e le ha sottratto beni per 4 milioni. La polizia indaga sulle immagini delle telecamere
La trappola è rodata, l’entità del bottino inaspettata.
Il ragazzo che si presenta ai piedi di un palazzo nobile alle spalle del Duomo, nel cuore di Milano, descritto come un giovane italiano intorno ai 25 anni, se ne andrà via con un trolley stracarico. È il risultato dello spavento che il truffatore ha causato a una donna di 88 anni: «Tuo figlio è stato arrestato, ha bisogno di soldi».
Riempirà quella valigia di gioielli, anelli, orologi di lusso, contanti, una preziosa collezione di monete rare, ma soprattutto un discreto numero di lingottini d’oro. Era il tesoretto custodito nella cassaforte di famiglia.
A consegnarlo è una signora della dinastia Caproni, di quel Gianni Caproni, «ideatore e costruttore di ali italiane», come da una delle definizioni dell’ingegnere aeronautico che con le sue Officine fu un pioniere del volo.
Il valore complessivo si aggirerebbe sui 4 milioni di euro. Una cifra che va oltre ogni possibile speranza della banda. La richiesta era stata molto più esigua: 12.500 euro, in contanti, ma non per forza.
Il canovaccio scelto per l’occasione è uno dei più gettonati per raggirare gli anziani. E l’abilità degli «specialisti» riesce spesso ad abbattere ogni barriera difensiva, anche in persone lucide e razionali. Inizia tutto con una chiamata. Quando la donna, in quel momento sola in casa, risponde a quel telefono che poco dopo le 14 di martedì inizia a squillare, scatta la trappola.
Da questo punto, le variazioni sul tema sono quasi infinite. Ma i malviventi sanno su quali tasti spingere. E quasi sempre — in questa tipologia di truffa su cui le forze dell’ordine sono da sempre impegnate anche con campagne di comunicazione preventiva — puntano forte sulla carta sentimentale dei figli, ovviamente alle prese con situazioni che impediscono di comunicare direttamente con i familiari, e soprattutto bisognosi di denaro per risolvere un guaio qualsiasi, che sia di salute o con la giustizia. Una traccia da cui anche questa volta i malfattori non si sono discostati.
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