Bonus benzina da 200 euro per i dipendenti, proroga fino a marzo: cos’è, chi ne ha diritto
di Alessia Conzonato
Proroga al bonus benzina fino a marzo
Alla stretta sui controlli e obbligo di esporre il prezzo medio nazionale di benzina e diesel per ogni gestore, tra le misure del decreto sulla trasparenza dei prezzi sui carburanti varato durante il Consiglio dei ministri del 10 gennaio, si aggiunge la proroga del bonus benzina per il primo trimestre del 2023, fino alla fine di marzo. Si tratta di uno sconto del valore di 200 euro che i datori di lavoro offrono ai propri dipendenti. La norma stabilisce, inoltre, che l’incentivo economico non concorre alla formazione del reddito dell’impiegato che lo riceve.
Ecco come funziona la misura.
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Come funziona
Il voucher per sostenere una spesa di carburanti è stato introdotto a marzo scorso, a seguito dell’aumento della quotazione delle materie prime energetiche che ha fatto impennare i prezzi di benzina e diesel per gli autotrasporti e le bollette di luce e gas, creando una vera e propria crisi energetica. Lo scopo è di aiutare i lavoratori, in particolare i pendolari, con un incentivo fornito su iniziativa delle aziende private e dei datori di lavoro. Sul bonus benzina non vengono pagate imposte, tasse e contributi e lo sconto è deducibile ai fini Irpef e Ires, senza concorrere alla formazione del reddito del dipendente.
Non serve presentare una domanda
È importante specificare che non esiste alcun obbligo di aderire all’iniziativa, spetta all’azienda la decisione su come agire sia se offrire il bonus sia su come selezionare la platea. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che – per la medesima ragione – non c’è bisogno di presentare alcuna domanda. Nel caso in cui il dipendente venga selezionato, riceverà l’incentivo in maniera automatica.
Rivolto a tutti i lavoratori
Non esistono dei requisiti o dei limiti di reddito a cui è necessario aderire, proprio perché è compito e scelta del datore di lavoro individuare una platea di beneficiari, che può essere compresa tra un solo dipendente alla totalità della forza lavoro, optando per il criterio che ritiene più opportuno. Non è vincolante nemmeno il ruolo che ciascun lavoratore ricopre, quindi lo sconto è potenzialmente rivolto a tutti, coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato, a termine, parti-time, di smart working, apprendisti, stagisti o lavoratori a progetto.
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