Accise, resa di Meloni: “La realtà è cambiata, aiuti ai più bisognosi”

Ilario Lombardo

ROMA. «Si fanno i conti con la realtà» dice Giorgia Meloni in un nuovo video organizzato in fretta e furia per giustificare la decisione di non confermare il taglio delle accise sulla benzina. La realtà non è più quella che la premier vedeva dall’opposizione. È cambiata, è più dura, più complicata da affrontare, i soldi sono pochi, sembrano non bastare mai, e vanno fatte scelte, che, in quanto tali, scontentano sempre qualcuno. Gli scontenti, in questo caso, sono tanti. Tantissimi cittadini e consumatori che hanno visto salire pericolosamente il costo del carburante. Ma lo sono anche i petrolieri, e i benzinai pronti allo sciopero, sottoposti a un atto di accusa che li ha fatti infuriare. Di essere «speculatori», di giocare sui prezzi, un teorema perlomeno curioso da sentire visto che proviene dai vertici del governo che ha rivendicato di non aver voluto prorogare lo sconto sulle accise decretato da Mario Draghi. I prezzi sono schizzati all’insù nel momento in cui le imposte sono tornate com’erano.

Meloni è spiazzata, investita da una valanga di polemiche e proteste. Sui social, la meta-realtà che i sovranisti tengono sempre in grande considerazione, i sostenitori si sfogano, si sentono traditi. Il video che circola da settimane, di lei che nel 2019 con toni irrisori prometteva l’accetta sulle accise, la inchioda alla responsabilità di spiegare se è cambiato qualcosa, e cosa è cambiato. L’elenco delle retromarce di questi mesi rispetto alle antiche convinzioni si sta allungando. Nel passaggio tra opposizione e governo succede spesso. Eppure, Meloni non pensa sia proprio così. O meglio: ha una spiegazione. E la offre nella nuova puntata degli “appunti di Giorgia”, la rubrica di auto-domande e risposte che questa volta la premier dedica esclusivamente al caso-accise.

La presidente del Consiglio difende il decreto, il pacchetto di misure varato in emergenza l’altro ieri, ma scatena la reazione delle opposizioni quando sostiene di non aver «mai promesso in campagna elettorale» il taglio delle accise. «Siccome sono una persona seria, quel video è del 2019. Da allora il mondo è cambiato». Pochi minuti dopo la pubblicazione della rubrica della premier, però, spunta ovunque sul web il programma elettorale di Fratelli d’Italia, che al punto 17 metteva nero su bianco la riduzione di Iva e accise. «Era il 2022, non il 2019», attaccano Giuseppe Conte e Alessandra Todde, presidente e vicepresidente del M5S, seguiti da Deborah Serracchiani del Pd, Angelo Bonelli dei Verdi, Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, che torna a chiedere «di ripristinare» lo sconto di Draghi.

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