Le giravolte della premier

La retromarcia non è completa, per farla servirebbero molti miliardi di euro e il governo non li ha. Ma c’è la consapevolezza di aver fatto male i conti, quanto meno con l’umore – e le sofferenze – del Paese. Perché se pensiamo alla crisi energetica e ambientale è certo che i consumi dei carburanti vanno ridotti, ma serve un’Italia che funzioni diversamente, dove la maggior parte del trasporto merci non sia su gomma, con l’inevitabile ricaduta dei rincari sui consumatori, già provati dall’inflazione. Ci sono 33 milioni di pendolari nel nostro Paese: non tutti possono andare in treno e non tutti girano in Ferrari. Poi certo, il “ministero della Verità” la spiegherà diversamente. Avremo capito male noi, non ci sono state divisioni nella maggioranza e la caccia agli speculatori è un’invenzione dei giornalisti cattivi. In “1984”, George Orwell immaginò addetti alla riscrittura dei libri di storia. Se si vuole continuare a negare l’evidenza, ne servirebbe almeno qualcuno per i lanci di agenzia.

LA STAMPA

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