Mes, l’Ue applaude l’Italia. L’imbarazzo di Giorgetti: “Deciderà il Parlamento”

La posizione del governo è dunque di sostegno alla proposta che arriverà verso la fine del mese dalla Commissione, ma Roma continua a chiedere che sia contestuale al lancio di un nuovo fondo comune. L’Italia è in buona compagnia, visto che anche altri – in primis la Francia – premono in questa direzione. Il problema sono i tempi. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è detto favorevole, ma al tempo stesso è consapevole delle diverse posizioni nazionali. Lo ha fatto capire ieri da Stoccolma, al termine del bilaterale con il premier Ulf Kristersson, che è uno dei più scettici sul nuovo strumento. Per questo Michel ha precisato che si tratta di «un obiettivo di medio-lungo termine» e che «ci vorrà un po’ di tempo», dato che una questione di questo tipo «non si risolve nel giro di pochi giorni o settimane».

A rassicurare i governi che invece hanno fretta c’è la situazione economica: secondo Paolo Gentiloni le cose vanno un po’ meglio del previsto e dunque «è possibile evitare una profonda recessione». Nel terzo trimestre del 2022 la crescita è stata leggermente più alta rispetto alle attese, i prezzi di gas e petrolio sono scesi ai livelli pre-crisi e l’inflazione (tranne il valore “core”) ha iniziato un percorso discendente. Sul caro-prezzi e in particolare su quelli dell’energia, Giorgetti si è invece rivolto a Christine Lagarde: «Visto che l’inflazione trae origine dai prezzi dell’energia, ho sollecitato la Bce a segnalare e suggerire lo strumento più utile, ovvero il contenimento dei prezzi energetici per combattere l’inflazione».

LA STAMPA

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