Cina: qualcosa si è rotto, calano anche le nascite
La “poca” – per gli standard cinesi – crescita del Pil nel 2022 potrà risultare un incidente di percorso. E se Pechino torna presto a tirare ne beneficia l’intera economia mondiale. Il calo demografico è invece fisiologico e, a detta di tutti gli esperti, irreversibile. Opera su una scala temporale molto più lunga – non si misura certo a trimestri. Può mandare per aria i programmi geopolitici di Xi Jinping. Non oggi, non domani, ma dopodomani.
Il 2022 doveva essere l’anno di gloria del leader cinese. Lo è stato dentro le sale del XX Congresso del Pcc. Non lo è stato nelle strade dove si è affacciata qualche timida protesta, nelle corsie d’ospedale affollate di pazienti Covid, nella fabbrica del mondo che ha perso qualche colpo. E adesso Xi deve fare i conti con un popolo che si restringe e, soprattutto, invecchia. Presto l’India avrà più abitanti della Cina. Il declino di potenza causa demografia si avvertirà nell’arco di tempo che Xi si è assegnato per la supremazia nel mondo. Speriamo che non cada nel riflesso pavloviano degli autocrati: l’avventura esterna e l’eccitazione nazionalista. I guai in cui si è cacciato l’amico senza limiti Vladimir dovrebbero trattenerlo.
LA STAMPA
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