Il fumo fa male, ma all’aperto solo a me
Michela Marzano
«E allòra bévo», scriveva Eduardo De Filippo in una celebre poesia. «E chistu surz’e vino, vènce ‘a partita cu l’eternità!». Sono le prime parole che mi sono venute in mente quand’ho sentito parlare delle nuove restrizioni sul fumo (senz’altro giuste, non è questo il punto, cioè…, ma ci tornerò) annunciate dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Anche se Eduardo non parlava delle sigarette, certo. E sebbene ormai lo sappiamo tutti, io per prima, che il fumo fa male, anzi malissimo, e che a conti fatti cambia poco che si tratti delle sigarette tradizionali oppure delle Iqos oppure di qualche svaporizzatore – tanto io fumo tutto, alterno le bionde alle elettroniche, accumulo fumo e nicotina da così tanto tempo che non so nemmeno più quanti soldi abbia finora buttato via. E però fumo. E tanto. E non ne sono affatto fiera, ci mancherebbe! Ma non posso (e non voglio) farne a meno.
Le sigarette sono le mie stampelle, dico sempre a chi mi chiede quand’è che smetterò, subito dopo avergli detto che, molto probabilmente, non accadrà mai. Sì, lo so che mia madre ce l’ha fatta, che la mia migliore amica pure, che mio marito non ha mai fumato e detesta sentirmi addosso la puzza delle sigarette quando torno a casa, ma che ci volete fare se ho bisogno di una cosa, almeno una, che non controllo? Che ci volete fare se è sul fumo che è andata a finire la mia scelta e che, adesso, ogni sigaretta è carica di simboli e aspettative – se non fumo non mi sveglio, se non fumo non scrivo, se non fumo non mi concentro, se non fumo non mi addormento, tutto e il contrario di tutto, tanto mica è una questione di logica o di razionalità, no? Ma questo riguarda me, potrebbe dirsi qualcuno leggendomi, chissenefrega di come ti comporti tu, che c’entra con la stretta sul fumo annunciata dal ministro Schillaci? Anche se, un po’, c’entra. Perché un conto, almeno credo, è vietare ogni tipo di sigaretta nei luoghi chiusi: nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di imporre agli altri le conseguenze nefaste delle proprie dipendenze. Altro conto, è vietare il fumo anche all’aperto seppur solo quando si è in presenza di minori o di donne incinte. Quest’aspetto delle restrizioni non lo capisco.
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