I tre rischi ignorati

Il terzo motivo di incertezza riguarda noi occidentali. Le democrazie, costitutivamente, non sono in genere in grado di sostenere, moralmente oltre che finanziariamente, per un periodo troppo lungo, un impegno come quello che si sono assunte da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina. Le opinioni pubbliche delle democrazie sono volubili, incostanti. Si stancano presto delle cause che, magari, inizialmente, avevano abbracciato con entusiasmo. Soprattutto quando comportano dei costi. È la ragione per la quale si è spesso sostenuto che la politica estera sia il punto debole delle democrazie. Le oscillazioni dell’opinione pubblica condizionano l’azione dei governi e talvolta, non consentono loro di mantenere nel lungo periodo gli impegni assunti, non garantiscono che la loro risolutezza nell’affrontare una crisi internazionale possa protrarsi per tutto il tempo in cui quella crisi durerà. Lo si è detto e ridetto: Putin che, quando ha invaso l’Ucraina, puntava sulle divisioni occidentali e sulla incapacità delle democrazie di reagire compatte all’invasione, ha sbagliato i suoi calcoli. Ma non è sicuro che la sua scommessa si riveli errata nel medio-lungo periodo. È anche per questo che Zelensky non perde un’occasione per parlare alle opinioni pubbliche occidentali.

La guerra in corso quindi si gioca su tre tavoli. Il primo, naturalmente, è quello rappresentato dai luoghi dove si combatte. Il secondo tavolo è in Russia, riguarda la capacità o meno del regime putiniano di mantenere salda la presa sul Paese, di riuscire a perpetuarsi nonostante le tante, vistosissime crepe. Il terzo tavolo sta in Occidente. In gioco è qui la capacità o meno delle democrazie di tenere il punto, di non arretrare di fronte alla sfida putiniana anche se ciò dovesse comportare impegni protratti nel tempo ancora a lungo.

Quando scoppiò la pandemia si disse che il mondo «non sarebbe stato più lo stesso». Era forse un’esagerazione. Ma ciò che non potè la pandemia può la guerra. A seconda di come essa si concluderà cambieranno gli equilibri politici in Europa. Con effetti positivi anche per noi se l’Ucraina sarà riuscita a difendere la propria indipendenza. Con effetti negativi in caso contrario. Influenzeranno la vita di tutti. Anche di quelli che non lo comprendono.

CORRIERE.IT

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