Quelle vite spezzate che non vediamo più
In ognuna delle opere letterarie prima citate, la morte era sempre seguita da qualcosa: nel caso di Metello dagli scontri con la forza pubblica durante il funerale, per via delle bandiere socialiste e anarchiche. Nelle altre opere da un impegno collettivo e individuale alla memoria, dalla ricerca di giustizia, da un persistente senso di inadeguatezza che prova il lettore, che rinvia alla individuazione di una responsabilità. Nel regno impersonale dei numeri e delle tabelle statistiche, invece, resta tutt’al più un moto di curiosità. Un distratto sguardo alla curva dei grafici. Sulle scandalose statistiche della morte sul lavoro non si riflette più. Né ci si indigna. E anche questa è una morte.
LA STAMPA
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