Balneari, strappo sulle spiagge: ora Meloni rischia una grana con la Ue

Le cronache che arrivavano ieri dal Senato (il testo è in dicussione in Commissione) raccontano bene il clima all’interno della maggioranza. Per dare forza agli emendamenti Lega e Forza Italia li hanno sottoscritti reciprocamente. Promettono «massima attenzione al settore» il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo e il forzista Maurizio Gasparri. La comunicazione di Fratelli d’Italia è invece più cauta: «Sappiamo che c’è un’interlocuzione con l’Europa per trovare una soluzione», dice Lavinia Menunni. L’appiglio legale per fermare le gare lo spiega il presidente dell’associazione di categoria di Confesercenti, Maurizio Rustignoli: «Occorre verificare con la mappatura delle concessioni se c’è o meno scarsità delle risorse, ovvero delle aree demaniali già censite come insediamento turistico ma non ancora assegnate, perché la direttiva Bolkestein va applicata se c’è scarsità». Detta in sintesi, per i balneari la soluzione sarebbe ridurre ulteriormente il numero delle spiagge libere. Nella delega voluta dal governo Draghi l’assegnazione tramite gara dovrebbe essere preceduta da una mappatura delle concessioni attraverso un sistema informatico istituito al Tesoro solo pochi giorni fa.

LA STAMPA

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