Arriveranno i fondi europei e noi non sapremo come e dove spenderli
Il rapporto ricorda anche l’assenza dei risultati della mappatura satellitare degli edifici risalente al Ministro Bussetti, il ruolo “marginale” riservato all’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica riunitosi una sola volta nel 2021. Una situazione di opacità che non aiuta a capire come e dove intervenire. «Sull’edilizia scolastica non è corretto dire che non si sia stato fatto nulla. – commenta Raffaella Valente della Fondazione Agnelli – In questi anni ci sono stati numerosi interventi, anche se certamente meno di quelli che sarebbero stati necessari. Purtroppo quantità non vuol dire qualità: gli interventi effettuati spesso sono parziali e non sempre risolvono i problemi nemmeno della singola scuola. Ora che con il PNRR ci troviamo di fronte a risorse da spendere pari quasi al triplo delle somme finora impegnate, è necessario programmare interventi che rispondano il più possibile a una visione complessiva, al contrario del passato, per non perdere quest’opportunità unica. Purtroppo per agire con razionalità sarebbe necessario avere dei dati più omogenei e chiari sul patrimonio esistente e sui problemi. Nonostante l’avvio dell’Anagrafe e dell’Osservatorio sull’Edilizia Scolastica da oltre sei anni, i dati restano frammentati, con importanti differenze a seconda delle Regioni. Ciò rende più difficile avere idea della situazione complessiva del patrimonio scolastico italiano e quindi capire dove e come intervenire prioritariamente».
LA STAMPA
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